Il Papa scomunica i mafiosi: "E' adorazione del male"
La 'ndrangheta è "adorazione del male e disprezzo del bene comune", è un "male" che "va combattuto, va allontanato", anche dalla Chiesa che "deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere". Così papa Francesco nel corso della messa celebrata a Sibari, ultima tappa del suo viaggio nella diocesi a Cassano. E Bergoglio pronuncia a braccio anche la sentenza che tanti invocavano: gli uomini della 'ndrangheta, dice, "non sono in comunione con Dio, sono scomunicati.
Un'espressione che non era prevista nemmeno nell'integrazione del testo ufficiale, che era stata distribuita poco prima che il pontefice iniziasse a parlare e che già conteneva i passaggi più duri nei confronti dei mafiosi. Termini che, probabilmente, Francesco ha maturato nel corso della sua giornata calabrese.
"Mai più", aveva già affermato il Papa in mattinata. "Mai più atrocità sui bambini, mai più vittime di 'ndrangheta", aveva sussurrato incontrando nel carcere di Castrovillari le nonne di Cocò Campolongo, il bimbo di 3 anni ucciso e poi bruciato. Alle due donne Bergoglio ha detto parole di conforto: "Prego continuamente per lui, non disperate".