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Più Libri Più Liberi, la presenza di Passaggio al Bosco fa infuriare Orecchio Acerbo: "Editore neofascista, lascio l'AIE"
La presenza tra gli stand della fiera della piccola e media editoria della casa editrice neofascista ha spinto più di 80 autori ed intellettuali a fare un appello all'Aie.

Passaggio al Bosco, Orecchio Acerbo lascia l’AIE: "In fiera uno stand neofascista, incompatibile con i valori costituzionali"
Si allarga la polemica attorno alla presenza della casa editrice Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria in corso alla Nuvola di Roma. Dopo l’appello di oltre 80 autori e intellettuali arriva ora la decisione di Orecchio Acerbo di uscire dall’Associazione Italiana Editori (Aie) per protesta contro l’ammissione dello stand dell’editore considerato espressione dell’area neofascista. L’editrice Fausta Orecchio ha definito la scelta dell’Aie “in assoluto e totale disaccordo” con i principi costituzionali e antifascisti, formalizzando la rottura in una lunga lettera indirizzata al direttore dell’associazione, Fabio Del Giudice.
Una decisione "presa a malincuore, ma consolidata dopo aver letto la davvero risibile argomentazione del presidente Cipolletta" che, dal canto suo, ha ribadito che “l'Aie non sceglie chi sì e chi no", ma richiede agli editori di sottoscrivere un impegno ai valori della Costituzione, della Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue e della Dichiarazione universale dei diritti umani. Una spiegazione che non ha convinto la Orecchio: "Non un'analisi dei testi - si legge ancora nella lettera - ma una semplice scorsa dei titoli e degli autori dell'editore Passaggio al Bosco evidenzia come del tutto strumentale e in mala fede sia la loro sottoscrizione dell'articolo 24." La presenza del loro stand, per l'editrice, "snatura profondamente l'anima e gli intenti di Più Libri Più Liberi. Liberi per l'appunto: dal fascismo, dal razzismo, dall'autoritarismo".
Lo scontro nell’associazione
La decisione di Orecchio Acerbo arriva mentre continua il dibattito interno all’Aie, dopo che oltre 80 autori e intellettuali hanno definito inaccettabile il fatto che una fiera dedicata alla piccola e media editoria ospiti una casa editrice accusata di veicolare ideologie in contrasto con i valori democratici. Il presidente Innocenzo Cipolletta, rispondendo alle critiche, ha affermato che l'Associazione è contro ogni forma di censura: una posizione coerente con il principio di non discriminare gli editori sulla base delle linee editoriali, pur richiedendo la sottoscrizione di un impegno ai valori costituzionali.
Stupore anche da parte di Lorenzo Armando, presidente dei piccoli editori dell'Aie, che ha dichiarato di "lavorare comunque per il bene e per la prosperità di tutto il comparto, al di là di chi è socio o di chi non lo è." Armando ha espresso dispiacere per la decisione di alcuni editori di ritirare l'iscrizione, ribadendo poi che "come loro sono usciti, molti altri si sono iscritti".
