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Cronache
“Post-Covid? Mafie vogliono soldi”. Sindaci sotto tiro.Lamorgese:“Ora vertice"

Lamorgese: "Incontro con Anci e magistrati su intimidazioni"

"Domani avremo un incontro con tutti i soggetti istituzionali, con l'Anci, i magistrati della Giustizia e il ministero dell'Istruzione per dar seguito alle riunioni fatte prima del lockdown". Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nel corso della presentazione in videoconferenza della nona edizione del Rapporto di Avviso Pubblico sugli "Amministratori sotto tiro". Al centro dell'incontro, proprio l'attivita' dell'Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori. "E' l'inizio di un nuovo percorso che spero possa produrre un documento prima del periodo estivo, visti anche i numeri del fenomeno - ha spiegato Lamorgese - Domani riprendiamo le fila del lavoro fatto, con riferimento ad esempio alla parte risarcitoria per i sindaci e a forme di ristoro assicurativo. Il ministero della Giustizia potrebbe accennare agli esiti del monitoraggio degli episodi per avere un quadro generale mentre il ministero dell'Istruzione e' stato coinvolto per l'importanza sempre data alla formazione sulla legalita' anche nelle scuole".

Lamorgese: "Aumento minacce a amministratori locali, denunciare"

Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali "costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase del emergenza Covid. Il fenomeno e' in crescita e richiede attenzione perche' i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunita' provate dagli effetti della pandemia", ha continuato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. "L'intimidazione contro un sindaco - ha sottolineato Lamorgese - non solo e' un'offesa alla comunita', ma e' una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratico". La ministra ha quindi invitato gli amministratori "a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta 'cifra oscura': noi dobbiamo conoscere per poter intervenire". L'Osservatorio sul tema del Viminale indica 654 episodi avvenuti nel 2019 (+11% rispetto al 2018), di cui "ben 347 di origine ignota". Lo Stato ha concluso la ministra, "deve essere vicino agli amministratori locali minacciati e deve dimostrarlo con maggiore concretezza".

Lamorgese: "53% atti di intimidazione di origine ignota"

"Nel 2019 sono state all'origine di 209 episodi di intimidazione, mentre alla criminalita' organizzata e' attribuibile una quota estremamente bassa".Lamorgese -, le scritte minatorie sui muri, i messaggi via social che la Polizia postale monitora con estrema attenzione nella consapevolezza che l'odio sparso in rete e' sempre in grado di tradursi in pericoli piu seri e concreti". "Le tensioni politiche e sociali - ha concluso Lamorgese, in occasione della presentazione del Rapporto di Avviso Pubblico sugli "Amministratori sotto tiro". "Frequenti sono anche le lettere anonime - ha ricordato Lamorgese"Nel 2019, su 654 atti intimidatori, ben 347 (il 53%), sono rimasti di origine ignota. E' un dato in linea con la tendenza registrata nell'anno precedente, quando erano rimasti di origine ignota 340 episodi su 589". Questi i dati diramati dal ministero degli Interni.

Decaro: "Sindaci piu' esposti malcontento, spesso lasciati soli"

"Nel nostro Paese fare l'amministratore pubblico e' molto rischioso, soprattutto se lo si fa con disciplina ed onore come prevede la nostra Costituzione ed i sindaci sono il terminale piu' esposto e sensibile della Repubblica". Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro, intervenendo alla presentazione del rapporto 'Amministratori sotto tiro' realizzato da Avviso pubblico. "Il rapporto - ha spiegato Decaro - rileva la presenza ingombrante dell'Antistato, che non e' piu' solo la criminalita' organizzata, ma la corruzione, il disprezzo delle regole che alimentano sentimenti eversivi nei confronti dei valori democratici. Non e' un caso se la maggior parte delle intimidazioni sono avvenute ad aprile, mese precedente le elezioni". "I sindaci - ha proseguito il presidente dell'Anci - sono gravati da responsabilita' forse eccessive per quanto riguarda la tutela dei principi democratici. Ce ne siamo accorti durante l'emergenza Covid, quando abbiamo scontato il dissenso della cittadinanza anche rispetto allo Stato, alle ingiustizie sociali e alle paure vere o indotte. I cittadini vanno dai sindaci. Grazie ai primi aiuti stanziati dal Governo siamo riusciti a contenere la tensione sociale". Decaro ha quindi acceso un faro sulla condizione dei piccoli Comuni. "Io - ha ricordato - sono sotto scorta da 4 anni, ma spesso ci sono sindaci di piccoli centri minacciati e non lo sa nessuno. In quanti ad un certo punto di dimettono o non si candidano perche' minacciati? Spesso gli amministratori si sentono soli".

 

 

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