Razzismo, Boldrini, indegni insulti a Kyenge
"E' indegna di un Paese civile la serie di insulti che - soprattutto da alcuni siti in rete, ma non solo - si sta rovesciando sulla neoministra Ce'cile Kyenge. Come molti e molte, nel vederla giurare al Quirinale ho avvertito anche io che l'Italia stava facendo un passo avanti importante non solo per i "nuovi italiani", ma per tutti noi, perche' capiamo finalmente quanto ricco, contemporaneo e antico al tempo stesso, sia l'incontro tra le culture. Questo percorso puo' non piacere a tutti. Pero' non e' in alcun modo tollerabile la volgarita' razzista mirata contro una persona per il colore della pelle". Lo scrive la Presidente della Camera Laura Boldrini in un messaggio al neo ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge.
Boldrini prosegue: "La liberta' di espressione non c'entra: in alcuni siti si pratica un sistematico incitamento all'odio razziale, che resta un reato anche se espresso via web. E molto gravi sono anche le parole usate da qualche esponente politico, che vanno ben oltre il legittimo dissenso sulle iniziative che Ce'cile Kyenge intende promuovere. Ritengo inaccettabile che queste bassezze possano, anche grazie alla compiacenza di una parte dell'informazione, entrare nel circuito della discussione politica senza suscitare l'esecrazione che meritano. Ci tengo peraltro a ricordare che la riforma della legge sulla cittadinanza e' cara non solo alla neoministra. Con molti di noi, da tempo e in prima fila, la sollecita il Presidente della Repubblica Napolitano. Buon lavoro, Ce'cile".
"L'Ugl si unisce allo sdegno espresso dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, verso gli insulti che, persino il giorno del suo giuramento da neo ministra per l'Integrazione, hanno investito Cecile Kyenge, insulti che rivelano la presenza nel nostro Paese di un grado preoccupante di incivilta', da combattere nella maniera piu' assoluta". Lo dichiara il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, sottolineando "la piu' profonda e sentita solidarieta' verso una donna che ha scelto di assumersi una evidentemente difficile responsabilita' istituzionale, attraverso la guida di un dicastero che puo' contribuire alla coesione sociale e alla crescita in termini culturali, umani ed economici dell'Italia".