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Rolex Totti-Blasi, "affido condiviso". Lorenzo Ruzza boccia la sentenza: "Era meglio venderli e dividersi i soldi"
Oltre un milione di euro di orologi da gestire a turno. Lorenzo Ruzza: "Decisione superficiale, troppo complicata da gestire"

Rolex Totti-Blasi, "affido condiviso": l'esperto boccia la sentenza del tribunale
Quattro Rolex in "affido condiviso". Sembra una barzelletta, invece è la realtà della sentenza che il Tribunale Civile di Roma ha emesso per chiudere la guerra degli orologi tra Francesco Totti e Ilary Blasi. Oltre un milione di euro di orologeria svizzera che ora dovrà essere gestita come se si trattasse di bambini da vedere nei weekend alterni. Una decisione che conferma quello che era già stato stabilito nel 2023 in via provvisoria, ma non convince affatto chi di orologi se ne intende davvero.
Giugno 2022: mentre il matrimonio Totti-Blasi sta per naufragare pubblicamente, Ilary si presenta in banca accompagnata dal padre e preleva una collezione di Rolex da una cassetta di sicurezza. Siamo a un mese dall'annuncio ufficiale della separazione, ma evidentemente qualcuno aveva già fiutato aria di tempesta. Gli orologi in questione? Almeno 8 pezzi, con il fiore all'occhiello rappresentato da un Daytona Rainbow che vale da solo mezzo milione di euro. Roba seria, insomma. Il problema è che alla fine ne sono "ricomparsi" solo 4, tutti rigorosamente con cinturino da uomo. Totti, ovviamente, non l'ha presa bene, perciò ha tirato fuori i bonifici che dimostravano i suoi acquisti presso le gioiellerie e ha chiesto indietro tutto. Ilary, dal canto suo, sosteneva che fossero regali per lei. Classico lui-dice-lei-dice da separazione.
Il giudice Flavia Esposito ieri ha deciso: niente restituzione, niente vendita. Gli orologi restano in cassetta di sicurezza cointestata e i due ex se li dovranno spartire. Come? Semplice, devono mettersi d'accordo loro. Ed è proprio qui che entra in gioco Lorenzo Ruzza, che di orologi di lusso a Milano ne vende parecchi e se ne intende. Il suo giudizio sulla sentenza è netto: "Emessa con un po' di superficialità, data sicuramente la scarsa conoscenza del bene in oggetto". Ruzza va dritto al punto: "Parliamo di beni mobili, non immobili, non soggetti, non animali e soprattutto beni di lusso, quindi beni che necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria a seconda dell'utilizzo". Tradotto: questi non sono divani che puoi lasciare in casa per anni senza problemi. Sono meccanismi di precisione che vanno curati, revisionati, assicurati. "La manutenzione non è prevedibile e non è quantificabile come un mantenimento", spiega l'esperto.
Per Ruzza la strada da percorrere era decisamente un'altra: "Una giusta sentenza sarebbe stata la vendita dei beni e la divisione dell'importo in denaro. Così è troppo complicato da gestire". Difficile dargli torto. Come faranno praticamente Totti e Ilary a organizzarsi? Chi paga se si rompe qualcosa? Chi gestisce le assicurazioni? E soprattutto: come si mettono d'accordo su chi li usa quando, considerando che non sembrano esattamente in rapporti idilliaci? La sentenza lascia tutti questi interrogativi aperti, creando di fatto un precedente curioso nella giurisprudenza italiana. Non capita spesso di vedere il concetto di "affido condiviso" applicato a una collezione di Rolex.
Naturalmente, sia Totti che Blasi possono fare ricorso. Anzi, considerando i rapporti tra i due, sarebbe più strano se non lo facessero. Nel frattempo, i quattro orologi se ne stanno buoni buoni nella loro cassetta di sicurezza, probabilmente ignari del caos che hanno scatenato. Ma una cosa è certa: tra tutti gli aspetti bizzarri di questa separazione da prima pagina, l'"affido condiviso" dei Rolex si candida senza dubbio al podio delle situazioni più surreali. E come dice Ruzza, anche delle più complicate da gestire.