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Cronache
Salvini fa la direttiva, la sinistra si ribella: Patanè vuole i 30 km/h a Roma
EUGENIO PATANE' 

Salvini fa la direttiva, la sinistra si ribella. L'assessore Patanè annuncia la “trentizzazione de Noantri” a Roma

Eugenio Patanè, assessore alla mobilità di Roma ha le idee chiare ed in una intervista a Repubblica dichiara: "Ogni comune dovrebbe avere potere decisionale su come muoversi nel proprio territorio. Per “zone 30” non s’intende infatti solo una via in cui viene messo un cartello stradale per rispettare il limite. È un concetto più ampio di rigenerazione urbana, non riguarda solo la velocità". Siamo ormai alla filosofia esistenzialista. Ora la “zona 30” è diventata uno “stato di coscienza” per la sinistra luddista il cui ideale sarebbe di mandare tutti a piedi a vivere nelle grotte del Pleistocene.

L’assessore però non vende solo il prodotto “30 km/h” sfuso e grezzo ma vende tutto il pacchetto: “Non mettiamo solo un banale cartello nelle 'zone 30', ma vengono riqualificate intere aree: vengono eliminate le barriere architettoniche e gli attraversamenti vengono alzati. Per esempio a Casal Monastero, l’ultima che abbiamo inaugurato mercoledì, abbiamo limitato la corsia carrabile e il marciapiede è stato sistemato con le mattonelle per renderlo visivamente diverso dall’asfalto. Inoltre abbiamo imposto il divieto di parcheggiare, così non si limita la visuale dei pedoni. Così facendo c’è più equilibrio tra automobilisti e pedoni o ciclisti”.

Insomma siamo oltre la banale “trentizzazione” delle città, siamo ad una filosofia di vita, siamo alla “mattonellatura cromatica” riqualificatoria. Patanè dimentica che però, in questa corsa al peggio, che i primi trentizzatori selvaggi di Roma non stati quelli del Pd ma bensì i Cinque Stelle di Virginia Raggi che giustamente ora si lagnano che i cugini stiano cercando di fregarli. Quando si accorgeranno che la popolazione è ferocemente contraria, come sta avvenendo a Bologna, ci sarà poi la corsa inversa a chi scarica sull’altro la responsabilità di aver iniziato. Per la cronaca Roma è già ampiamente trentizzata per le strade scasse e dissestate perché al Comune conviene mettere il cartello e non ripararle e in più si può fare cassa con le multe, vuoi mettere? Ed è strano che con tutti i veri problemi di Roma l’assessore abbia voglia e tempo di ficcarsi, insieme al sindaco Gualtieri, in un ginepraio di rare proporzioni.

Infatti Roma è da tempo sotto scacco dei taxi introvabili, un problema che ha assunto proporzioni imbarazzanti alla stazione Termini, soprattutto nei confronti dei turisti e poi c’è il problema numero uno del blocco del centro dovuto ai lavori per il Giubileo che sono cominciati tutti insieme. Ad esempio a Piazza Venezia -nodo cruciale per la città- si sono sovrapposti ai lavori sventranti della nuova fermata metro creando un vero e proprio incubo per gli automobilisti romani ed anche per i tassisti che hanno avanzato rivendicazioni. Ma che razza di pianificazione c’è stata? Dopo Bologna quindi Roma e ci aspettiamo presto che le altre giunte rosse seguano il cattivo esempio allargando il contagio. Il ministro dei Trasporti Salvini è intervenuto con un decreto che limita l’utilizzo della norma luddista. Ne abbiamo parlato qui:

LEGGI ANCHE: Salvini smonta con una direttiva i 30 km/h ma il contagio dilaga

Ma l’occasione è troppo ghiotta per chi vuole mettersi in mostra e non gli pare vero di aver trovato un nuovo fronte su cui avere un po’ di visibilità riflessa dal ministro. Se non è il “Trenta e biasimo” è il caso Salis. L’importante è attaccare. Intanto poi chi paga sono i cittadini e chi lavora. La trentizzazione è una norma per i ricchi abitanti dei centri storici, quelli con gli attici arcobalenati che passano il loro tempo a rimirare la Ztl che hanno in bacheca e non certo per i meno abbienti che vivono in periferia e che già ora si devono fare ore e ore nel traffico. Non bastavano i lavori del Giubileo ora se la devono vedere anche con la trentizzazione de Noantri.

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