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Cronache
Roma,squarcio di cultura sulla Capitale prigioniera di inerzia e rassegnazione

Uno squarcio di cultura, quella che, mettendo assieme storia e saggistica, entrambe opera dell'uomo, nel raccontare qualcosa di umano non finalizzato all'utile ma inevitabilmente contrapposto allo status quo tutto proteso invece all'utile, ha percorso la Capitale prigioniera dell'inerzia e della rassegnazione perseguite dal 'pensiero unico' neoliberista intriso di religiosità.
Una mostra, Schedati  perseguitati sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo. Malati manicomi e psichiatri in Italia, curata dal Netforpp, il Newtork Europeo per la psichiatria psicodinamica e due incontri: alla libreria Odradek e all'Auditorium dove si sono presentati, rispettivamente, In democrazia il popolo è sovrano. Falso (ed.Laterza) dello storico di fama internazionale Emilio Gentile, per iniziativa del Gruppo Storia dell'Associazione Amore e Psiche, e Attacco all'arte. La bellezza negata (ed.L'Asino d'oro) della giornalista Simona Maggiorelli, nell'ambito di Libri Come. Festa del libro e della lettura, hanno restituito alla Capitale un po' d'aria pulita e fresca richiamando un folto pubblico, soprattutto di giovani.
Se un misterioso filo rosso ha potuto legare tre eventi apparentemente indipendenti, esso sta nell'anelito insopprimibile e temuto alla conoscenza e al sapere, particolarmente vivo nei più giovani. 
La speranza? Fate del vostro percorso scolastico l'occasione d'eccellenza, è stata l'esortazione di Gentile a un gruppo di liceali in cerca di delucidazioni su presente e di una speranza per il futuro. La democrazia? E' risultato di 200 anni di lotte e di guerre: non è una manna scesa dal cielo e per non essere recitativa, un rituale vuoto, essa va coltivata ogni giorno e va aggiornata ai cambiamenti sociali. Siccome non è data per acquisita una volta per tutte, i governati, cioè il popolo, non possono ritenersi innocenti rispetto ai loro governanti, ha ammonito Gentile
Come dire, ognuno deve, dovrebbe, con il suo bagaglio di conoscenze e saperi, necessario per esser libero e autonomo, sentirsi parte della società e non un estraneo, superando così la disaffezione con la partecipazione politica attiva. 
Se i governanti hanno un corpo ben visibile e reale, sia che si chiamino Trump, Merkel, Erdogan o Renzi, i governati, il popolo, non ha ancora un suo corpo altrettanto visibile e reale, ha proseguito Gentile. 
Quindi, se non lo ha ancora, un corpo visibile e reale, questo va ideato e costruito e per quest'opera rivoluzionaria che richiede una ricerca continua, servono, appunto, conoscenza e sapere.
Serve conoscere e sapere del passato, della storia fatta dagli esseri umani, per affrontare e non ingannarsi sul presente: se un tempo si credeva che la sovranità appartiene a Dio che poi la cede in dono al monarca, oggi questa credenza è superata: dal 1945 - dopo gli orrori del nazismo e del fascismo e poi il fallimento, a partire dal '56, della promessa di liberazione dell'uomo da parte del comunismo - c'è la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo promossa dall'Onu che - ha ricordato Gentile - sancisce i diritti che universalmente spettano all'essere umano: diritto alla vita, alla libertà, all'eguaglianza, al voto, a una esistenza dignitosa, all'autodeterminazione, alla libertà religiosa, a un giusto processo, alla privacy. Un passo in avanti importantissimo ma purtroppo da realizzare pienamente. 
Alle parole dello storico che non ha mancato di denunciare certi segnali preoccupanti come la richiesta crescente dell'Uomo forte per la sicurezza personale, fa seguito il senso della mostra curata dal Netforpp: la soppressione, oltre che di milioni di ebrei, di malati psichici e disabili perchè costosi per la società e non rispondenti alla selezione della razza ariana, nelle camere a gas e nei formi crematori, fu il prodotto orrendo della cultura della de-umanizzazione: si diventa disumani per aver annullato l'umanità dell'altro, come se non fosse mai esistito.
La risposta delle istituzioni, delle organizzazioni e delle singole persone che hanno collaborato alla realizzazione della mostra, è andata ben oltre le nostre aspettative: ci sarà un motivo per questo, ha spiegato la curatrice della mostra, la psichiatra Annelore Homberg. "Forse c'è una esigenza storica di chiarirsi le idee. Non si esce dalla mostra a cuor leggero, ma ci auguriamo che il visitatore la viva non come un macigno di pessimismo - ha aggiunto la Homberg - ma come un ulteriore stimolo per una ricerca attiva" .
Il mosaico storico è stato completato e arricchito dalla raffinata ricerca sulle immagini in alternativa alla società delle immagini, vuote e senza contenuta, proposta nel suo bel libro dalla Maggiorelli che ha il gran merito di aver smentito la falsa credenza che la creatività è di Dio riportandola nella testa e nelle mani, nel pensare e nel fare, dell'essere umano, e di aver affermato la necessità di una ricerca sulla realtà umana attraverso le immagini per ritrovare se non trovare la bellezza negata.     

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