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Cronache
San Pietroburgo: l'ipocrisia pelosa dell'Ue verso le vittime
Foto Ruposters.ru

ATTENTATO A SAN PIETROBURGO: BOMBA IN METROPOLITANA

 

14 morti, quasi 50 feriti saltati per aria e colpiti da una bomba artigianale e vigliacca, resa ancora più letale da ferri e chiodi. Le immagini di una stazione della metropolitana di San Pietroburgo devastata con un presidente che, nemmeno dopo un'ora, è sul posto dell'attentato per rendere omaggio alle vittime. 

 

ATTENTATO SAN PIETROBURGO: NESSUNA LUCE ACCESA IN EUROPA PER LE VITTIME RUSSE

 

Tutto questo però non basta alla sempre attenta Europa e ai suoi connazionali per far accendere le luci della bandiera russa sui più importanti edifici delle capitali europee, per riempire i social di immagini di facce dipinte a tre colori al grido di 'siamo tutti russi'?
Forse che il terrorismo islamico è maggiormente efferato se colpisce i membri europei?

 

ATTENTATO SAN PIETROBURGO: SOLO TRUMP HA TELEFONATO A PUTIN 

 

Quello che però è parso ancora peggiore, aldilà di questa assenza di marketing sulle vittime del terrorismo della tribù di Facebook, è stato l'assordante silenzio dei numeri uno del Consiglio d'Europa e delle nazioni europee. Infatti fini ad ora e, a quanto sembra (in caso contrario gli uffici stampa si sarebbero spellati per farlo sapere) non è stata data notizia di una benché minima telefonata di vicinanza al presidente Putin.

Unica mosca bianca in questo deserto dell'ipocrisia il presidente Donald Trump che, nella immediata telefonata di sostegno, ha ripetuto come il terrorismo è un mostro che deve essere combattuto e vinto insieme.
Certo insieme anche perché se i delinquenti fanatici dell'Isis sono stati fermati, le loro città simbolo da Rakka a Mosul sono state liberate e la popolazione prigioniera ( quella ancora non giustiziata e messa in fosse comuni) è stata salvata, il grande merito va al decisionismo, senza se e senza ma, del leader russo.

 

PUTIN HA FERMATO L'ISIS 

 

I suoi detrattori (molti per la verità) diranno che lo ha fatto per i suoi interessi in Siria, potrebbe in parte essere vero ma, sta di fatto che, da quando lo zar di Mosca ha deciso di far mettere ai suoi ' gli stivali sui territori presi dall'Isis, la musica è cambiata.

Ora, se i superburocrati di Strasburgo e Bruxelles e i sempre politically correct capi di Governo europei, con in testa la Germania,  possono permettersi di vivere per un po' più tranquilli, preoccupandosi solo di lezioni di economia non espansiva e non della crescita dell'Isis, lo devono anche a lui.

 

I MORTI DI TERRORISMO SONO UGUALI DAPPERTUTTO

 

I morti del terrorismo, e la Russia ne ha avuti, negli ultimi venti anni, una quantità industriale (oltre 2000 compresi molti bambini) sono uguali da tutte le parti del mondo .
Sanzioni si sanzioni no valeva la pena di prendere in mano il telefono e dimostrare a Putin una forte vicinanza, perlomeno dal punto di vista umano.

Tags:
san pietroburgosan pietroburgo attentatotrump putin
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