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Cronache
SanPa: "Quando si camminava sulle siringhe, Muccioli riuscì a toglierle"
Vincenzo Muccioli 

Sta facendo molto discutere la “riflessione collettiva” sugli anni dell’eroina, dei ragazzini che si trasformavano in zombie e su San Patrignano, la comunità per il recupero per tossicodipendenti fondata e guidata da Vincenzo Muccioli. Vengono raccontate le luci e le ombre di questo personaggio autoritario, generoso, un po’ rude e molto discusso in una docu-serie di successo su Netflix. Colpisce l’incapacità dello Stato di affrontare quell’emergenza incredibile, della droga a basso costo (che bruciò intere famiglie) e del virus dell’HIV poi, che colpì molto più duro del Covid, perché uccideva senza pietà migliaia di ragazzi.

SanPa: il ricordo personale degli "anni dell'eroina" 

Io mi ricordo gli anni ‘80, con i “tossici” per le strade: camminavamo su montagne di siringhe usate e piene di sangue la mattina per andare a scuola. In ogni ago c’era una storia disperata, un’anima strappata alla vita. Ero piccolo, ma ricordo le scene dei tossici che ti mettevano le mani in tasca per vedere se c’erano soldi. Tutti i marciapiedi erano pieni zeppi di siringhe: erano ovunque. Quando ci penso, sento il dolore di tante persone in quel periodo. Ricordo un amico di mio padre che si è dovuto vendere l’unica casa che aveva per cercare di salvare il figlio che “si faceva”. Lo aveva portato in comunità, poi, una volta uscito, raccontava che lo avevano legato a un albero gli spacciatori per iniettargli una dose e farlo ripiombare nella merda. Quel ragazzo, purtroppo, morì di overdose. 

Erano anni di violenza in strada. Nei primi anni ‘80 c’era ancora qualche professore con metodi educativi piuttosto maneschi (si poteva prendere a schiaffi chi non seguiva la lezione senza subire alcuna denuncia). Le città italiane cominciavano a riempirsi di gente fatta di eroina senza fissa dimora. Alcune ragazze, anche ingenue, cadevano nel giro e poi per “farsi” erano costrette alla prostituzione. Alcuni ragazzi etero si prostituivano con alcuni uomini che ne approfittavano delle loro dipendenze. I tossici circolavano persi nelle piazze, rubavano autoradio, facevano rapine, finivano in galera, a volte uccidevano solo per la “roba”. Muccioli è stato un bene o un male? 

Sanpa: il bene della comunità, il male della violenza 

Non facciamo i “manichei”: quando nacque San Patrignano lo stato era assente. Fu un bene la nascita di quella comunità. Fu un male la violenza: non si potevano mettere nelle mani di ex tossici, con zero competenze psicoterapeutiche, le vite di alcuni ragazzi con problemi molto diversi tra di loro (e in alcuni casi avvenne). Non potevano in ogni caso essere le botte o la paura a risolvere i problemi. All’epoca non c’erano altre strade, ma alla fine degli anni ‘80 lo stato avrebbe dovuto imporre controlli e sorveglianza penetrante. Non eravamo preparati e anche a Muccioli sfuggì di mano la sua creatura: per questo accaddero due suicidi e un omicidio (perpetrato da chi pensava di correggere a suon di botte il tossico che doveva venire fuori da una dipendenza). 

Governare una comunità enorme affidandosi, qualche volta, a gruppi punitivi fu un errore. Ma analizzando i fatti con obiettività possiamo certamente affermare che Muccioli salvò migliaia di ragazzi dalla perdizione assoluta. Molti furono salvati senza violenza. Molti si realizzarono, misero su famiglia, tornarono a vivere: alcuni diventarono dottori e servirono la causa di San Patrignano. Oggi è importante fare tesoro di quella esperienza perché lo Stato di fronte a emergenze simili, sappia intervenire, guidare e sostenere in maniera sana il volontariato, impedendo l’uso di metodi inumàni. Il lato oscuro c’è sempre, in ogni cosa, anche a San Patrignano. Bisogna imparare a contestualizzare quello che accadde (analizzare il periodo storico, l’ambiente e il contesto prima di giudicarlo con gli occhi della nostra epoca) e a capire che le cose succedono per tutta una serie di cause complesse: ogni storia ha certamente diversi punti di vista e ogni guerra (inclusa quella alla droga) ha i suoi caduti innocenti.

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