Savona, la procura: “Tirreno Power può aver causato 400 morti”
"Senza la centrale a carbone di Vado tanti decessi non ci sarebbero stati... 400 morti dal 2000 al 2007". Non usa mezzi termini il procuratore capo di Savona, Francantonio Granero, che sta seguendo delle due inchieste sulle emissioni della Tirreno Power di Vado Ligure, un impianto costruito nel lontano 1970 e che è ancora in funzione. La società fa capo ai francesi di Gdf (50%) e alla Cir della famiglia De Benedetti (39%)
Secondo il procuratore ci sarebbero stati anche "tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d’asma tra il 2005 e il 2012". I consulenti hanno mappato una ‘zona di ricaduta delle emissioni’ ed hanno escluso, come causa delle patologie, il traffico automobilistico, altre aziende della zona e i fumi delle navi in porto. Il perimetro della mappa riguarda quasi tutta Savona, Vado, Quliano e Bergeggi e in parte Albisola e Varazze.
Nell’inchiesta risultano indagati per disastro ambientale Giovanni Gosio ex direttore generale, dimessosi alcune settimane fa e il direttore dello stabilimento Pasquale D’Elia. Ma l'azienda si difende: "Consulenze di parte. Serve prudenza"