Scajola, Chiara Rizzo in Italia. Matacena: "Mai affari con Scajola"
Chiara Rizzo, la moglie dell'ex parlamentare di FI Amedeo Matacena e' arrivata in Italia, alla frontiera di Ponte San Luigi, estradata dalla Francia. Rizzo e' stata accompagnata alla frontiera dalla gendarmeria francese. Lo conferma uno dei suoi difensori, Carlo Biondi.
La moglie dell'ex deputato pdl, accusata di averne favorito la latitanza insieme all'ex ministro Claudio Scajola, è giunta alla frontiera di Ponte San Luigi alle 10.43 di stamani, a bordo di una Ford Galaxy bianca della gendarmeria francese con i vetri oscurati, scortata da due auto con uomini armati e preceduta da due agenti in moto. La donna è scesa tra due ali di poliziotti: jeans, maglietta azzurra, una giacca leggera beige e scarpe sportive, i capelli biondi sciolti, la Rizzo in manette è stata fatta entrare subito nell'ufficio della Polizia di frontiera per la notifica degli atti giudiziari relativi alla sua estradizione. All'interno le sono state tolte le manette e le è stato permesso di telefonare alla figlia Francesca. "Come state ragazzi? Sono contenta di essere in Italia" ha detto la donna, a quanto si è appreso, nei pochi momenti della conversazione telefonica. "Voglio stare con voi" avrebbe detto la Rizzo, visibilmente provata, alla polizia italiana appena entrata nell'ufficio di frontiera di ponte San Luigi, dove ha subito chiesto che le venissero tolte le manette e di poter telefonare a suoi avvocati. Alle 11.30 la Rizzo, a mani libere e con una bottiglietta d'acqua in mano, è uscita dall'ufficio della polizia di frontiera entrando in un'auto della Dia. Fino a quel momento la strada era stata chiusa in attesa del trasferimento.
Matacena, mai avuto rapporti d'affari con lui - "Non ho mai avuto rapporti di affari con Scajola". Lo ha detto Amedeo Matacena, condannato in via definitiva a 5 anni per associazione esterna alla mafia, rispondendo in collegamento da Dubai a "24 Mattino" su Radio 24. Oggi il Secolo XIX racconta di possibili rapporti di affari tra Matacena e Scajola su cui sta indagando la procura di Reggio Calabria. In particolare ci si concentra sulla 'Fera srl': "E' assolutamente inesatto, io non ho mai avuto rapporti di affari con la 'Fera' ne' ho mai operato nel campo dell'eolico - ha detto Matacena - e non ho mai avuto rapporti di affari con Scajola, assolutamente. Scajola e' un amico di famiglia, lo e' diventato, mia moglie lo ritiene un padre e tutte queste cose mi lasciano allibito".
Matacena ha aggiunto di non ritenersi un latitante perche' "nel momento in cui sono arrivato a Dubai nel tentativo di chiedere un asilo politico, come gia' fatto in Svizzera, sono stato arrestato e mi hanno ritirato il passaporto, in attesa che la pratica di estradizione con l'Italia venga definita. Sono di fatto prigioniero degli Emirati Arabi Uniti e se decideranno di estradarmi mi prenderanno e mi consegneranno alle autorita' italiane. So che l'Italia ha fatto una richiesta di estradizione, la pratica e' in itinere ma non so a che punto e'". Matacena ha fatto un ricorso contro la sentenza definitiva alla Corte europea dei diritti dell'Uomo: "Ci penso tutti i giorni al fatto di rientrare in Italia - ha aggiunto - ma ho gia' patito un carcere ingiusto, fui arrestato da de Magistris che dopo un mese di carcere chiese la mia assoluzione con sentenza in primo grado passata in giudicato. Pero' io ho fatto il carcere e de Magistris ha fatto politica ed e' diventato sindaco di Napoli. Di fronte a questo, siccome io ho contestato la sentenza, anche se non lo prevede la legge sarebbe giusto che l'espletazione della pena fosse sospesa fino alla decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo". Matacena ha concluso dicendo di non avere mai pensato ad andare in Libano, e sulla presa di distanza di Silvio Berlusconi nei suoi confronti ha commentato: "Berlusconi dice che non mi conosce? Nel '94 la meta' dei parlamentari a ogni elezione venivano cambiati, quindi e' facile che il presidente non si ricordi di tutte le migliaia di persone che hanno militato nel suo partito. Ma e' sotto gli occhi di tutti che moltissimi di questi uomini che hanno partecipato a quel progetto hanno pagato prezzi altissimi".