Manganelli/ Sorriso solare e grande motivazione, il ricordo di una giovane agente
Oggi per la Polizia di Stato è una giornata di lutto. Non formale. E’ morto il nostro capo, un uomo che come tutti i poliziotti si era formato sulla strada. Per questo era il nostro grande Capo, quello da cui ci siamo sentiti sempre rappresentati e tutelati anche quando l’opinione pubblica, per svariate ragioni, aveva parole di critica verso l’Amministrazione. Ma io a tutto questo voglio aggiungere un ricordo personale, uno di quei fotogrammi che nella mia memoria rimarrà impresso tutta la vita.
Ho giurato fedeltà eterna alla Polizia di Stato (l’approdo desiderato, sognato e costruito fin da quando ero bambina) il 29 settembre 2009. Trieste, piazza dell’Unità baciata da un sole estivo e da un cielo limpidissimo nella giornata di San Michele, il nostro santo protettore. E lui, il nostro grande Capo, era lì a “battezzare” il nostro ingresso; lui lontano anni luce quanto ad esperienza e percorso di carriera ma vicino a noi neo agenti, A me, giovane neo poliziotta, è toccato il grande onore di fare un breve discorso ad Antonio Manganelli, Non dimenticherò mai il suo sorriso aperto, il suo ascolto attento e la sua ferrea stretta di mano: quasi mi trasfondesse la sua forza d’animo e la sua esperienza. Oltre che la sua fiducia in quella grande squadra della Polizia che dal 2007 ha avuto la sua impronta.