Stato-mafia, pm: "Sì ai boss all'udienza di Napolitano
La procura di Palermo ha dato parere favorevole alla richiesta dei boss Totò Riina e Leoluca Bagarella e dell'ex ministro Nicola Mancino di partecipare alla deposizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell'udienza del processo Stato-mafia del 28 ottobre.
Il parere è contenuto in una memoria depositata alla Corte d'Assise di Palermo. Il parere è favorevole per motivi tecnici e per evitare il rischio di possibili nullità dell'udienza o dell'intero processo. L'ammissione era stata inzialmente esclusa dalla Corte, che poi aveva riaperto a questa possibilità. La decisione finale arriverà giovedì prossimo.
Laddove dovessero essere ammessi gli imputati, Riina e Bagarella saranno collegati in videoconferenza. Il parere favorevole della Procura di Palermo, comunque, non vincola in alcun modo la Corte d'assise, unica a dover decidere se i boss dovranno essere videocollegati dalle carceri in cui sono detenuti al Quirinale e se Nicola Mancino, che pure ne ha fatto richiesta, potra' assistere di persona all'udienza. Il collegio presieduto da Alfredo Montalto aveva gia' escluso che gli imputati potessero partecipare all'udienza, equiparata a quella che si tiene nel domicilio delle persone ammalate o comunque impossibilitate a spostarsi. Il presidente della Repubblica, in base al codice, non puo' scegliere se andare lui in aula, ma deve obbligatoriamente essere sentito al Quirinale. Il Capo dello Stato dovra' rispondere in particolare sul timore, espresso dal suo consigliere giuridico, Loris D'Ambrosio, "di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi, e cio' nel periodo fra il 1989 e il 1993". I timori di D'Ambrosio furono messi per iscritto su una lettera il 18 giugno 2012 e indirizzata al Capo dello Stato che l'ha resa nota dopo la morte del consigliere giuridico.