Con Cyberbrain la medicina del futuro. Ecco come indurre il movimento a distanza
Monitorare continuativamente e intervenire sull’attività cerebrale, senza fili, ma solo attraverso impulsi radio, in qualsiasi momento sia necessario. Indurre il movimento, volendo a migliaia di chilometri di distanza, di altri soggetti viventi, anche a struttura complessa. Non si tratta di teoria o sperimentazione, ma di realtà. Una innovazione tecnologica e una procedura di portata storica, messa a punto, dopo un periodo di circa 3 anni di intensa sperimentazione, nei centri di ricerca avanzatissimi del Gruppo Ab medica, una realtà aziendale Italiana attiva da oltre trent’anni nella chirurgia robotica e, più recentemente, nella genomica , nell’ingegneria tissutale e nella trasmissione wireless.
Questo straordinario avanzamento nelle scienze della salute, con immense possibilità di applicazione al momento solo immaginabili, è stato presentato quest’oggi, a Milano, dal dott. Pantaleo Romanelli, direttore scientifico Ab medica, da Stefano Uggeri, direttore generale Aethra Telecommunications, da Antonino Paris, responsabile R&S Aethra Telecommunications.
Il progetto Cyberbrain nasce in seguito alla fattiva cooperazione tra Ab medica ed il neurochirurgo italiano Pantaleo Romanelli, che ha sviluppato la sua esperienza nel trattamento dell’epilessia alla New York University e la Stanford University.
Cyberbrain si basa, prima di tutto, su un rivoluzionario quanto piccolo apparecchio, che integra una griglia di 64 elettrodi, in poliammide biocompatibile, che viene poggiato sopra la corteccia cerebrale, nella zona che sovrintende alla motilità. Senza dovere quindi ricorrere, come avviene adesso, a cavi di connessione o a complesse e ingombranti apparecchiature esterne, si trasmette o si riceve in wireless, attraverso protocollo internet, un’onda radio, in duplice via, bipolare: per mappare, in entrata, l’andamento cerebrale; o per stimolare, in uscita, la corteccia; anche “on demand”. Il software che gestisce l’apparecchio può ricevere upgrades dall’esterno , con la possibilità di aggiungere nuove funzionalità senza bisogno di una revisione chirurgica. Accanto all’innovativo apparecchio, tecnici e ricercatori ab medica hanno fatto leva, tra i primi, su una seconda novità: hanno utilizzato la “Medical Implant Communication Service Band”, uno spettro di trasmissione radio dedicato, specificamente messo a disposizione delle scienze mediche, recentemente, dagli organismi regolatori internazionali.
L’architettura Cyberbrain messa a punto da Ab medica ha un terzo, rilevante passaggio innovativo: l’apparecchio installato nella scatola cranica si ricarica in automatico, utilizzando un ambiente di ricarica, anche qui in smart wireless, che si può attivare durante il fisiologico periodo in cui si riposa. Il sistema Cyberbrain integra, quindi, non solo competenze mediche, ma anche proprie delle telecomunicazioni, dell’informatica, della produzione e della trasmissione di energia. Quali i vantaggi del Cyberbrain? Un primo e immediato risultato consiste nel disporre di uno strumento avanzatissimo per il monitoraggio a distanza e per la terapia chirurgica dell’epilessia.
Ed un secondo obiettivo è subito dopo conseguibile: superare le menomazioni e le situazioni di paralisi agli arti; o guidandoli direttamente o agevolando il funzionamento di protesi robotiche. Il limite delle potenziali applicazioni è, tuttavia, difficilmente immaginabile. Con particolare orgoglio, Cyberbrain è il frutto di scienza, competenze, intuizioni, impegno “made in Italy”. Il progetto e i risultati sino ad ora conseguiti sono già stati presentati all’attenzione della comunità scientifica internazionale. “Eppur si muove!”. Come Galileo, cinque secoli fa. Oggi, in Italia, si è superata la frontiera dell’induzione del movimento a distanza.