Amatrice, "ritardi clamorosi nella ricostruzione post terremoto". Reportage - Affaritaliani.it

Cronache

Amatrice, "ritardi clamorosi nella ricostruzione post terremoto". Reportage

Più di quattro mesi Amatrice è ancora sommersa dalle rovine del terremoto. Il sindaco ad Affari: "Ritardi clamorosi". REPORTAGE FOTOGRAFICO

Sono passati più di quattro mesi da quel 24 agosto 2016, dalla terribile notte in cui la terra ha tremato. Ha tremato forte, fortissimo. E ha causato la morte di quasi 300 persone nel Centro Italia. Il Comune più colpito dalla tragedia, tra tutti, è stato quello di Amatrice, in provincia di Rieti.

Ora, più di 120 giorni e un Natale dopo, la situazione sembra ancora quella di partenza. La cittadina di Amatrice, così come quelle vicine, sono ancora sommerse dalle rovine e la popolazione è costretta a vivere tra mille difficoltà, con centinaia di sfollati e persone rimaste senza una casa, come testimonia il reportage fotografico realizzato da Affaritaliani.it.

IL SINDACO DI AMATRICE AD AFFARI: "RITARDI CLAMOROSI, SERVONO RISPOSTE VELOCI"

"Ci sono tante, tantissime cose da fare", spiega ad Affaritaliani.it il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. "Chiederemo l'invio di vigili del fuoco per le demolizioni, poi servono anche tante altre cose". Il sindaco di Amatrice, senza peli sulla lingua, a novembre in Parlamento aveva chiesto con forza misure urgenti. "Ho notato con piacere che dopo quell'intervento il decreto sul terremoto è passato all'unanimità e il paese ha così dato una grande prova di solidarietà".

Ma il punto è che tanti cittadini di Amatrice, e di altri comuni, hanno passato il Natale (e passeranno anche il Capodanno) lontani dalla propia casa. "C'è bisogno di accelerare su tante procedure e tante pratiche. Credo che le procedure debbano essere diverse in tempi di pace e in tempi di guerra. Non è possibile che si vada avanti sempre con lo stesso ritmo", dice ancora Pirozzi ad Affari. "Un esempio? La consegna delle case agli allevatori. Ci voleva molta più velocità, invece in questo paese tutti hanno paura di fare tutto. Le risposte delle autorità nazionali devono essere più immediate".

"In tutta questa vicenda ci sono stati dei ritardi clamorosi", prosegue Pirozzi. "E' importante dare speranza alle persone. Consegnare una casa 15 giorni prima o 15 giorni dopo rappresenta un aspetto fondamentale anche per il morale di tanti cittadini. Noi proviamo a informarli con Radio Amatrice. Tutte le sere faccio un resoconto di quanto accade e di come procedere per tutti gli aspetti pratici e burocratici. Ma non sempre è facile senza una risposta adeguata a livello nazionale".

L'INVITO DEL SINDACO AI POLITICI. ARRIVANO DI MAIO E MARTINA

Negli scorsi giorni il sindaco Pirozzi ha invitato i politici ad andare ad Amatrice non tanto per una passerella di poche ore ma per trascorrere una giornata, o più giornate, sul luogo. "La mia proposta non era una provocazione ma l'idea di un'esperienza utile per i politici", spiega Pirozzi. "Sono certo che dopo aver visto come funziona la vita quotidiana di una città colpita dal terremoto in occasione della prossima calamità la politica saprà rispondere in maniera più adeguata". L'invito è stato raccolto da Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle ed è arrivata anche la visita del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina

IL CASO DELLA RIMOZIONE DELLE MACERIE

Per quanto riguarda la rimozione delle macerie, le operazioni prenderanno ufficialmente il via il prossimo 2 gennaio in tutte le frazioni di Amatrice. La rimozione delle macerie ha subito polemiche per un articolo di Repubblica che riportava una vicenda di antichi legami con la criminalità organizzata ma l'azienda si è difesa dicendo che "i rapporti con imprese a rischio camorra non hanno mai riguardato il gruppo".

Ai cittadini di Amatrice ora non resta che aspettare e sperare di vedere tornare a vivere la propria cittadina. Sperando che la sua sorte sia diversa da quella, triste, del centro storico dell'Aquila.