Thyssen, pg Cassazione: non fu omicidio volontario
Vanno confermate le condanne pronunciate in appello nei confronti degli imputati al processo per il rogo avvenuto nello stabilimento torinese della Thyssenkrupp, nel quale persero la vita 7 operai. Questa la richiesta del pg di Cassazione Carlo Destro, secondo il quale vanno confermate le condanne - piu' lievi rispetto a quelle che erano state inflitte in primo grado - per tutti gli imputati nel processo.
Pg Cassazione: non fu omicidio volontario
In particolare, secondo il pg, va confermata la condanna a 10 anni dell'ex amministratore delegato Harald Espenhahn, che in primo grado, invece, era stato condannato a 16 anni e mezzo. I giudici d'appello avevano derubricato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale in quello di omicidio colposo con colpa cosciente.
L'impostazione della corte d'Assise d'appello di Torino, ha rilevato il pg Destro, e' "logica e congrua". Secondo il pg, inoltre, va confermata la condanna a 9 anni per Daniele Moroni, direttore del reparto responsabile per gli investimenti, che in primo grado era stato condannato a 10 anni e 10 mesi; da confermare, poi, ha detto Destro, le condanne a Marco Pucci, membro del comitato esecutivo e responsabile vendite e marketing, (7 anni in appello), Raffaele Salerno, ex responsabile dello stabilimento torinese (condannato a 8 anni e mezzo in appello), Gerald Priegnitz, ex direttore finanziario (7 anni in appello), e Cosimo Cafueri, ex responsabile sicurezza dell'impianto (condannato in appello a 8 anni).