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Cronache
Truffe online, sul web la falsa finocchiona e brutte copie di pecorino toscano

Ancora truffe on line, è il turno del prodotto tipico toscano. Dalla falsa finocchiona al Brunello taroccato al pecorino fasullo ce n'è per tutti i gusti.

Truffe sulle specialità made in Toscana nelle piattaforme di vendita on line. Sul web sono stati scoperti la falsa finocchiona, l’olio toscano taroccato, brutte copie del pecorino toscano, dei prosciutti, dei cantucci fino al Brunello di Montalcino. E' emerso dall'analisi della Coldiretti Toscana, sulla base del report delle attività svolte nel 2020 dall’Ispettorato repressione Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole, che - come riferito dalla Coldiretti regionale – "ha permesso lo scorso anno di intervenire sul web ben 147 volte per bloccare la vendita di prodotti toscani fake", la cui diffusione è favorita anche dalle difficoltà legate alla pandemia Covid.

In vendita su Internet anche il kit per il vino liofilizzato “Fai da te” con false etichette dei migliori vini made in Italy. La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del made in Italy alimentare nel mondo – il cosiddetto italian sounding – supera per fatturato i 100 miliardi di euro, con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale, secondo una analisi della Coldiretti.

“I 91 interventi dell’Ispettorato Repressione Frodi sugli oli taroccati la dicono lunga su quanto il brand dell’olio extravergine di oliva toscana sia minacciato dagli agropirati nazionali e internazionali che si muovono anche sul web. L’olio Toscano IGP da solo – ricorda il presidente Filippi - rappresenta oltre il 30% della produzione di olio extravergine italiano che viene  messo in commercio con la certificazione di origine. Una garanzia per imprese e cittadini che vogliono scegliere di privilegiare le produzioni made in”, afferma Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. In Toscana il 35% dell’olio extravergine è a denominazione di origine – insiste Coldiretti Toscana - in una regione che vanta 5 riconoscimenti comunitari ‘Toscano IGP’, ‘Chianti Classico DOP’, ‘Lucca DOP’, ‘Seggiano DOP’ e ‘Terre di Siena DOP’. A fare la parte da leone è  il ‘Toscano IGP’, con la leadership regionale per i quantitativi  certificati. Sono 10.250 olivicoltori, 265 frantoi e 360 confezionatori che aderiscono al Consorzio Toscano.

Investire sul Made in Italy diventa determinante, anche alla luce dell’analisi del centro www.studidivulga.it sulle prospettive agricole mondiali al 2029 per le quali si stima che la carne suina sarà uno dei “driver” principali dell’aumento della domanda internazionale di carne. E, dato il momento difficile per l’economia, è necessario portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale. I casi di falsa finocchiona impongono una stretta decisa degli organismi di controllo e delle istituzioni tutte in questa prospettiva.

"Tangibili gli effetti dell’obbligo dell’etichettatura dei salami scattato il 31 gennaio 2021 che ha impresso una decisa inversione tendenza alle quotazioni che erano crollate ai minimi per i suini pesanti tra i 160 ed i 176 chili" spiega il presidente Filippi. Occorre "tutelare consumatori, allevatori e le stesse aziende di trasformazione", incalza. Vanno difesi dalle truffe quasi 6 consumatori su dieci (55,9%) che fanno acquisti di prodotti o servizi on line. A spingere i cittadini a riempire il proprio carrello sul web – conclude Coldiretti Toscana – è innanzitutto la possibilità di mettere a raffronto i vari prezzi e scegliere l’offerta migliore, per non rinunciare alla qualità e, al tempo stesso, risparmiare. 

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