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Cronache
Trump, giornalista lo accusa: "Mi stuprò 23 anni fa". Lui: "Mai incontrata"

Nuove accuse a Trump, "mi violentò in un camerino" 

In piena crisi con l'Iran, piomba su Donald Trump un'altra tegola, l'accusa di violenza sessuale a una donna. Ad accusare il presidente americano è una famosa giornalista, Elizabeth Jean Carroll, la quale sostiene di esser stata violentata ventiquattro anni fa in un camerino di un famoso negozio a New York da quello che allora era ancora solo un miliardario. Trump ha già smentito, negando di conoscerla e insinuando che sia stato il Partito democratico a orchestrare la denuncia: "Sta cercando di vendere un nuovo libro: dovrebbe essere venduto nella sezione fiction". Lei intanto si è fatta fotografare sulla rivista del New York Magazine, che pubblica la sua confessione, con lo stesso robe-manteau nero che indossava quel giorno.    

Era la fine del 1995 o l'inizio del 1996. Lei, che ha firmato per quasi trent'anni in America una rubrica di consigli sulla rivista Elle, 'Ask E.Jean', era già famosa. Un giorno era ai grandi magazzini Bergdorf, a Manhattan, quando lo incontrò. E lui ha riconobbe: "Ehi, tu sei quella dei consigli". "E tu sei il magnate immobiliare". I due cominciarono a chiacchierare e, dopo poco, lui le chiese "aiuto" per comprare un regalo a "una ragazza". Lei accettò e a quel punto cominciarono a girare per gli stand, cercando tra borse, cappelli, pellicce, lingerie. Ovviamente chiacchieravano anche e Trump si vantava delle sue ricchezze, diceva che voleva acquistare quei grandi magazzini. Le diede persino della vecchia quando lei gli disse che aveva 52 anni, peraltro più o meno l'età di lui. Ad un certo punto i due arrivarono al settore lingerie e lui la esortò a provare un body di pizzo grigio. Lei scherzando replicò che avrebbe dovuto farlo lui. E poi cedette alla richiesta. Ma arrivati nello spogliatoio, lui diventò violento. Chiuse la porta del camerino e il miliardario -racconta la donna - "mi spinse contro la parete, colpendomi alla testa molto forte e mise la bocca sulle mie labbra".

La donna, sconvolta, lo spinse indietro, ma lui l'afferrò e la spintonò di nuovo contro il muro, tirandole giù le calze. "Un attimo dopo, ancora vestito in abito da lavoro, camicia, giacca, cravatta e cappotto, si abbassa la cerniera dei pantaloni e con le dita vicino le mia zone intime, spinge il pene a metà - o tutto, non sono sicura- dentro di me". Tutto durò "non più di tre minuti" e ladonna ritiene che Trump non abbia eiaculato. La giornalista anticipa le domande che le potrebbero esserle poste e risponde anche: "Lo denunciai alla polizia? No. Lo raccontai a qualcuno? Si', a due amiche intime... Ho foto o prove visive? Le telecamere di sicurezza di Bergdorf devono aver registrato qualcosa". Lo raccontò a due amici, però: uno le disse di andare subito a denunciarlo; l'altra la scongiurò di guardarsene bene: "Ha 200 avvocati. Ti seppellirà". Quanto al tempo passato prima di denunciare pubblicamente quei fatti, Carroll lo spiega così: "Ricevere minacce di morte, dover abbandonare casa mia, essere licenziata, trascinata nel fango e unirmi alle quindici donne che hanno raccontato storie credibili di come questo uomo le abbia prese, molestate, ridotte a niente, maltrattandole, ferendole e attaccandole, solo per vedere che l'uomo in questione schiva, nega, minaccia e le attacca di nuovo, non mi è mai sembrato molto divertente. E poi, sono una vigliacca". Quanto al robe-manteau Donna Karan, lo tiene ancora appeso nell'armadio ma non l'aveva più indossato. E da allora non ha neppure più avuto un uomo.

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