Al di qua delle palpebre. Cronache e Prassi di un Onironauta, di Roberto Shamb
Su Affari la recensione del libro "Al di qua delle palpebre. Cronache e Prassi di un Onironauta", di Roberto Shambhu
di Alessandra Peluso
“Roberto Shambhu ci conduce nel viaggio con una narrazione robusta e analitica, servendosi della forza ineffabile senza lasciare mai nulla al caso, semmai spianando decisamente le vie più impervie e scoprendo nuovi accessi”, scrive Stefano Delacroix nella prefazione al libro “Al di qua delle palpebre. Cronache e Prassi di un Onironauta”, di Roberto Shambhu. L’autore avvia il lettore in un mondo interiore, il sogno.
Si tratta di un saggio la cui materia affrontata appare senza dubbio incandescente, firmato da i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, nulla è statico. La ricerca e la sperimentazione sono il filo conduttore di ciò che Roberto Shambhu nel 2013 ha fondato, vale a dire un gruppo chiamato “Onironauti in Puglia”, finalizzato – attraverso l’impianto di laboratori pittografici – di procedure e tecniche artistiche che favoriscano l’insorgenza della lucidità durante il sogno.
Immergendosi nei sogni si ha la curiosità di inoltrarsi nel viaggio per capire dove ci condurrà questo onironauta: “Tutto fila liscio. Non avrei alcuna intenzione di tornare in quel corpo accovacciato, che peraltro mi pare sofferente, e difatti non sarà necessario” (p. 75); e ancora: “Rimango in silenzio, sorridendo. L’indiano ci chiama. Mostra una ciotola di legno con dentro del liquido, mi spiega cosa dovrò fare al momento in cui sarò presente alla cerimonia che avrà luogo di lì a poco, al piano superiore del Tempio” (p. 84).
Affascina, diverte, con piglio riflessivo il lettore sogna muovendosi in episodi surreali ben descritti in parole e immagini. “Al di qua delle palpebre. Cronache e Prassi di un Onironauta” è certamente un testo singolare con il quale Roberto Shambhu è amabilmente disposto a introdurre chiunque si accosterà al libro, all’arte dell’onironautica, un’arte antica quanto l’umanità che propone di raggiungere quell’“l’Oltre” e comprenderlo, per avere un percorso quantomeno consapevole. Il sogno è infatti importante. È rivelatore di ciò che si è, della condizione soggettiva di un individuo e di ciò che probabilmente potrà essere; con la comprensione del sogno si potrà evitare di annaspare nella vita.
Tuttavia, l’onironauta può persino modificare il sogno a suo piacimento; non è follia, a quanto pare è possibile, ed è un fenomeno coniato in psichiatria nel 1913, ossia la capacità di muoversi coscientemente all'interno di un sogno. Il "sognatore lucido", detto appunto “onironauta”, può, con la pratica, esplorare e modificare, seguendo la sua volontà, il proprio sogno. Basti pensare al film “Inception”, del regista Christopher Nolan (2010). Si resta a bocca aperta quando l’impossibile può diventare realtà.
“Al di qua delle palpebre. Cronache e Prassi di un Onironauta” è, dunque, un altro modo di avvalersi della parola, della scrittura e beneficiarne nel corpo e nell’anima.