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Culture
Alexander Rodchenko in mostra a Senigallia

Di Chiara Giacobelli

Senigallia – Ha fatto tappa nel bel contesto di Palazzo Te a Mantova e poi a Palermo l’opera del grafico, fotografo e pittore russo Alexander Rodchenko prima di approdare, lo scorso 26 ottobre, a Senigallia. Da poco dichiarata Città della Fotografia, Senigallia non poteva mancare all’appuntamento con uno dei più importanti fotografi e grafici nella scena mondiale, studiato nelle scuole per aver rivoluzionato il modo di approcciarsi alla realtà attraverso l’obiettivo e per aver fondato quel movimento che va sotto il nome di Costruttivismo.

150 scatti realizzati negli anni Venti e Trenta del Novecento sono in esposizione presso le meravigliose sale di Palazzetto Baviera fino al 20 gennaio; la mostra, dal titolo “Alexander Rodchenko. Revolution in photography”, è stata curata da Olga Sviblova e fortemente voluta dal Sindaco Maurizio Mangialardi. “Lo scorso anno si è aperto un rapporto con il Multimedia Art Museum di Mosca, dove la nostra civica collezione è stata ospitata per tre mesi in occasione dell’inaugurazione contemporanea delle mostre di Giacomelli e Cartier-Bresson – ha spiegato il primo cittadino – La Direttrice del museo Olga Sviblova ci ha poi permesso di intercettare la mostra di Rodchenko in Italia prima di rientrare a Mosca”.

Un’occasione davvero importante per le Marche, che sta riscuotendo un generale favore del pubblico. Rodchenko è infatti noto per alcuni scatti che hanno fatto la storia, come Ragazza con una Leica del 1934 da cui il titolo del libro vincitore dello Strega, o la Scala antincendio (con un uomo). Conosciute ovunque anche le sue prospettive distorte dei palazzi, le geometrie di elementi architettonici che spesso confondono l’arte della fotografia con quella della grafica, le caricature e i ritratti di uomini e donne provati dalla dura vita in Russia. La mostra si conclude quindi con alcuni cartelloni pubblicitari realizzati dal maestro per brand e riviste illustri.

Nonostante la fama raggiunta in vita, le collaborazioni in ambito cinematografico, teatrale e grafico, nonché l’attività di insegnante presso l’Istituto statale di arte e tecnica, a un certo punto della sua carriera Rodchenko venne isolato e allontanato dai ruoli di rilievo per il suo genio rivoluzionario troppo all’avanguardia. Accusato di imitare eccessivamente il gusto tedesco e di essere pertanto formalista, perse il favore del Governo e della critica con l’avvento dello Stalinismo, per diventare invece dopo la morte uno dei capisaldi della fotografia a livello internazionale. Poterne ammirare così tante opere realizzate nel corso di due decenni è dunque un’occasione da non perdere.

 

Info: www.feelsenigallia.it.      

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