Culture
Canova e Thorvaldsen a confronto: l’Olimpo di marmo in mostra a Milano
di Simonetta M. Rodinò
Due mostre rendono omaggio a Canova.
A una selezione di busti femminili è dedicata la mostra “Canova. I volti ideali”, presentata alla Galleria d’Arte Moderna di Milano.
Negli ultimi dodici anni di attività, quando è lo scultore più famoso e richiesto d’Europa, l’artista veneto
1757-1822) si dedica a una serie di effigi femminili di personaggi ideali che ha immediata fortuna tra la committenza e la critica dell’epoca.
In queste, che lui stesso chiamò “teste ideali”, non sono raffigurate persone reali, ma idealizzazioni associate a figure della mitologia greca, avendo tratto ispirazione dalla scultura antica e dalla ritrattistica romana di età imperiale, studiata sui marmi dei musei di Roma.
Tra 1818 e 1819 realizza l’erma della “Vestale” replicandola in tre marmi. Che per la prima volta si trovano riuniti: l’opera delle collezioni della GAM dialoga con quelle conservate alla Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona e al J. Paul Getty Museum di Los Angeles.
L’esposizione “Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna”, ospitata alle Gallerie d’Italia, non è solo un confronto fra lo scultore italiano e il danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844), ma la rievocazione di un momento della storia dell’arte quando la scultura sembrava lingua morta e risorge invece grazie alla rivoluzione che attua Canova. Che recatosi a Roma nel 1781 realizza “il miracolo di restituire un’arte in cui l’Italia doveva essere orgogliosa”, spiega Fernando Mazzocca, curatore con Stefano Grandesso della rassegna.
Grazie ad oltre 150 opere si attraversa una sorta di Olimpo di marmo, emblema di una raffinata civiltà che guardava all’antico e cercando di renderlo attuale aspirava nello stesso tempo alla modernità.
Diciasette le sezioni: L’immagine dell’artista. Gli autoritratti - Gli studi di Canova e di Thorvaldsen a Roma - La gloria di Canova - Ritratti in scena - Icone popolari. L’immagine moltiplicata dei capolavori - La gloria di Thorvaldsen - Il primato della scultura e la celebrazione del genio - Le Grazie e la danza - I ritratti come specchio di un’epoca - Venere e il trionfo della bellezza - Amor vincit omnia. La rappresentazione d’Amore - Nel segno della grazia. Amore e Psiche - Figure in volo. Ebe coppiera degli dei - I grandi mecenati. Napoleone e Sommariva - L’incanto dell’eterna giovinezza. Ganimede - L’eredità romantica. Il pastore errante - 13 bassorilievi in gesso di Canova permanentemente esposti alle Gallerie d’Italia.
Il confronto tra i due scultori si apre, nel grande salone centrale, con “Le Grazie” i due celeberrimi capolavori, dove Canova e Thorvaldsen hanno espresso meglio il proprio ideale di bellezza. Grazia come movimento per il primo, austera semplicità per il secondo.
Le figure della mitologia classica Venere, Amore e Psiche, Ebe, identificata come simbolo di eterna giovinezza, - incarnazione dei grandi temi della vita, come il breve percorso della giovinezza, l’incanto della bellezza, le lusinghe e le delusioni dell’amore - sono i soggetti frequenti dei lavori di entrambi.
“Canova. I volti ideali”
GAM - Galleria d’Arte Moderna – Via Palestro 16, Milano - www.gam-milano.com
“Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna”
Gallerie d'Italia Piazza della Scala, 6 – Milano - www.gallerieditalia.com
Entrambe: 25 ottobre - 15 marzo 2020