FUOCO. TERRA. ARIA. ACQUA, a cura di Edoardo Sant’Elia
La recensione di "FUOCO. TERRA. ARIA. ACQUA" (Ed. Terra d’ulivi)
di Alessandra Peluso
Il Fuoco, la Terra, l’Aria, l’Acqua sono i princìpi di tutte le cose secondo i filosofi greci come Talete, Anassimene, Eraclito, e con Empedocle si ha la prima determinazione dei quattro elementi, gli stessi che vanno a conciliarsi nonostante la distanza spazio-temporale con Giuseppina De Rienzo, Valerio Grutt, Edoardo Sant’Elia, Rossella Tempesta, poeti del secondo millennio.
Uno straordinario intersecarsi di filosofia e poesia, dunque, di poeti e filosofi, avvalorando l’idea che poesia e filosofia siano un unico universo. Un’impresa non semplice, ma allettante è questa compiuta dai quattro poeti del Mezzogiorno con “FUOCO. TERRA. ARIA. ACQUA”, silloge pubblicata da Terra d’ulivi edizioni.
“Lei mi ripara, / la terra è verità. / Lei mi genera”; “E la trattengo nelle mie vene, la serbo / nelle mie gote” (p. 48): versi dedicati da Rossella Tempesta alla Terra. Con un grido di dolore, la forza vivace ad amare il luogo che ci ospita. È notevole la spinta sovversiva di una poesia che risorge dalle ceneri dell’antica filosofia come un’araba fenice; proprio così, la stessa vita, energia creatrice o distruttrice che è insita nel fuoco, e si legge, infatti, nei versi di Giuseppina De Rienzo: «Ha ventre di brace l’ultima galassia / personale rogo l’occhio polifemo / rivoli di fuoco le braccia / soltanto due miliardi di anni il groppone / giovane / crociata famelica cova tizzoni…» (p. 16).
La silloge costituisce un inno alla vita, un passato che è presente e sarà futuro nella complessità e comprensione del tutto: le stagioni, i princìpi che originano vita, il non luogo, l’utopia di un progetto curato egregiamente da Edoardo Sant’Elia. Un progetto codesto, chiamato “Poesia Portale Sud”, il quale si propone di far emergere un diverso modo di sentire, di praticare la scrittura.
Leggendo le poesie di Giuseppina De Rienzo, Valerio Grutt, Edoardo Sant’Elia, Rossella Tempesta si percepiscono i sapori e i profumi della terra abitata d’ulivo, le cui radici secolari sembrano dire che i filosofi greci sono il nostro presente, un’identità culturale che non si può dimenticare, ed ecco che a rimembrare quel tempo ci pensa la filosofia che è anche poesia. Maria Zambrano ad esempio, sostiene la necessità di entrambe, la poesia si nutre della filosofia, e viceversa, aggiungo, il nutrimento è reciproco e il loro sviluppo è il pensiero libero di ciascun essere umano ospite del pianeta Terra.
“Esiste un pubblico per la poesia?”, si chiede e domanda, alla conclusione della raccolta poetica “FUOCO. TERRA. ARIA. ACQUA”, Edoardo Sant’Elia. Esiste la poesia, il lettore può rispondere, e gli amanti della poesia e coloro che comprendono il linguaggio, la comunicazione autentica, senza fronzoli, sincera, non lusinghiera, che amano ascoltarsi e ascoltare, essere in silenzio e contemplare. La poesia non ha bisogno di pubblico, non ha bisogno di nulla, è tutto, da sé. Chi sceglie di amarla e servirla avrà compreso di essere intriso degli elementi originari della vita come acqua, terra, aria, fuoco, avrà compreso il tutto.