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Culture
Gucci, accordo con Chatsworth. Michele ama la cultura british

di Maura Babusci

Una doppia partnership per un ulteriore incremento della visibilità e del prestigio, con un occhio di riguardo alla presenza sui mercati internazionali per Gucci. La maison ha infatti siglato un accordo triennale con Chatsworth, storica tenuta del Derbyshire, con l'obiettivo di sostenere le attività culturali all'interno della proprietà. A breve verrà presentato un inedito percorso espositivo, che affronterà i temi della moda e dello stile: la più grande mostra mai organizzata nel palazzo aprirà i battenti a marzo, per protrarsi fino alla fine di ottobre del 2017. Comunque la tenuta non è nuova a iniziative fashion, basti pensare all'esposizione attualmente in corso e intitolata “Never a Bore”: una raccolta di fotografie pressoché inedite del celebre fotografo Cecil Beaton che ritraggono la Duchessa Deborah Devonshire (i due furono legati da uno stretto rapporto di amicizia).

La collaborazione tra Gucci e Chatsworth nasce dalla passione del Direttore Creativo Alessandro Michele per la cultura inglese. Dal punk rock agli scenografici giardini di Capability Brown, capita spesso che le fonti d’ispirazione dello stilista abbiano una matrice britannica. Menzionando ‘un attitude British’ nel suo lavoro, caratteristica che definisce come amore per l’eclettismo, Alessandro Michele vede Chatsworth come un partner naturale per Gucci e spiega come la nuova collaborazione sia nata da un incontro fortuito con l’attuale Duchessa del Devonshire. Una conversazione sulla comune passione per l'arte, l'architettura, la storia e la cultura ha fatto maturare l’idea della collaborazione e l’intenzione di utilizzare la prestigiosa location, che affonda le sue radici nel XVI secolo, come sfondo per la campagna pubblicitaria della collezione Cruise 2017 di Gucci.

In pratica la stessa collezione che ha sfilato nei chiostri londinesi dell’Abbazia di Westminster; una novità assoluta per un luogo che non aveva mai ospitato (e forse mai pensato di ospitare) una sfilata di moda. Rispondendo a una domanda sulla scelta della location, Alessandro Michele ha argomentato la volontà di mettere in scena la sfilata in un contesto decisamente British. Per il Direttore Creativo l’Abbazia si pone come edificio storico spettacolare, tutt’oggi parte integrante del tessuto cittadino, che offre un incredibile legame con le arti attraverso il Poet’s Corner, ultima dimora di numerosi grandi artisti inglesi. La scelta di Chatsworth così come quella di Westminster, testimonia il desiderio di Gucci di incontrare e reinterpretare la cultura del Regno Unito in modo ampio e autentico. Insomma, per i prossimi tre anni, la celebre casa di moda italiana sarà una sostenitrice fondamentale degli svariati eventi in programma nel palazzo.

Ma le collaborazioni internazionali non finiscono qui. Il mese di giugno ha visto anche il lancio di una limited edition maschile per i Dover Street Market di Adrian Joffe e Rei Kawakubo. La capsule collection, disponibile presso i punti vendita di Tokyo, Londra, New York e Pechino, si compone di quattro capi: una felpa in cotone, un pantalone, una camicia  e una giacca di jeans decorati da motivi che evocano l'estetica “Gucci Garden” della griffe. L'iniziativa fa in qualche modo da coronamento all'apertura del primo shop-within-shop Gucci nel Dover Street Market del quartiere alla moda di Ginza, a Tokyo, avvenuta nel mese di luglio dell'anno scorso.

 


 

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