Culture
Il dopo-Benedetto XVI/ "Guerre vaticane" in vista?

Cosa hanno a che fare corvi, talpe e veleni con l'annuncio di Cristo, cioè con l'unica cosa che dovrebbe contare per la Chiesa? Niente, in apparenza. Ma il denaro, il potere, gli scandali, i pettegolezzi e anche le guerre sono parte della storia dell'umanità, nella quale la Chiesa è immersa. Essa tiene insieme le due dimensioni di popolo di Dio e di gerarchia. Base e vertice formano un'unica comunità, cosicché la piramide diviene un cerchio.
Ma non è un cerchio giottesco, è pieno di imperfezioni e difetti. Per il credente, del resto, sono proprio la debolezza e il peccato a mostrare l'aspetto soprannaturale e ad aprire al divino.
La Chiesa cammina con i fallimenti, che rimandano al bisogno di convertirsi continuamente al Vangelo. E dovrà trarre lezione anche dalle ultime vicende, accelerando quel rinnovamento indispensabile per parlare all'uomo moderno e sottrarlo così all'oblio del trascendente. Che è poi l'obiettivo dell'Anno della Fede voluto da Benedetto XVI.
L'Autore
Enzo Romeo è vaticanista e caporedattore esteri del Tg2.
Tra i suoi libri Come funziona il Vaticano (Ancora, 2008). Con Rubbettino ed ERI ha pubblicato I solitari di Dio (2005), libro-dvd sulla clausura dei monaci certosini.
Guerre vaticane
di Enzo Romeo
Edizione Rubbettino
266 pagg, 13,00 euro
- La Premessa -
Quando attraverso antonio cavallaro, attento osser vatore dei mutamenti cultural-religiosi del nostro tempo, la Casa editrice Rubbettino mi ha chiesto di scrivere questo libro, la mia prima reazione è stata di scetticismo. Avevo il timore di alimentare il già abbondante coro di pettegolezzi su ciò che avviene nei cosiddetti sacri palazzi. Dove ormai ogni soffio trova un'incredibile cassa di risonanza nel web, rimbalzando da sito a sito, di blog in blog.
Con la grande competizione crossmediale e il citizen journalism basta poco per diventare oggetto di una discriminazione o di un errore, che rimane per sempre nelle memorie dei computer, simile a uno schizzo indelebile. «Là dove i messaggi e l'informazione sono abbondanti - ha scritto giustamente Benedetto XVI -, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio»'.
Eppure, sotto la patina di curiosità morbosa, si nasconde anche un desiderio autentico di verità. Proprio in quegli stessi giorni un vecchio amico di parrocchia, evidentemente frastornato dalle notizie in fuga dal Vaticano, mi chiese: «Enzo, cosa sta succedendo nella Chiesa?». Lo domandava a me perché sono un giornalista e per di più un «vaticanista». Già, cosa sta accadendo? Io avrei dovuto averne cognizione. E, invece, mi resi conto di non saper rispondere a quella domanda, che in tanti - credenti e non - oggi si pongono. Quanto meno, era mio dovere indagare per tentare di capire. È ciò che ho fatto in queste pagine, seguendo la cronaca minuta dei giornali, senza però dimenticare che la storia della Chiesa ha un percorso millenario e quanto sta avvenendo nel periodo attuale è solo il fotogramma di un lungo film ancora in corso.
Ne conosciamo la trama, che ci è stata spiegata nelle sacre scritture, ma non sappiamo l'immagine che ci riserverà la prossima inquadratura di questo colossale movie, le cui riprese sono iniziate tanto tempo fa, a Gerusalemme, con il set di un banchetto pasquale. La sceneggiatura è ricca di colpi scena, di azioni drammatiche, di amori traditi, di suspense. Il regista, un Nazareno con barba e capelli lunghi, ha costruito una storia d'amore e ha assicurato il lieto fine.
Nel frattempo, nella sala buia, con gli occhi sgranati, qualche brivido ci percorre la schiena mentre si susseguono scene di spionaggio e di guerra.