La fotografia come il sesso e la danza. Un'arte che fa godere
Quando Jordi V. Pou, un fotografo catalano, ha esposto (di fianco a opere di Andy Warhol) immagini scattate con il vecchio iPhone 3G, ha scatenato una polemica devastante. Ma lui era convinto e lo è tuttora: la società e l'arte stanno cambiando, gli strumenti oggi sono diversi e anche la fotografia si sta adattando.
"Il cambiamento principale è che prima c'erano tre tipi di fotografia: domestica, artistica e il documentario. Ora ce n'è un quarto: la fotografia personale, che viene utilizzata dal singolo individuo per comunicare con la sua cerchia di amici". Questa foto non ha le caratteristiche estetiche che hanno gli altri tipi di scatto, è simbolica, magari strana, senza una bellezza o un fascino oggettivi perché strizza l'occhio a determinate persone e ha un significato completamente diverso da quello dei prodotti pensati per essere messi in mostra. Pou racconta che vengono scattate "circa un miliardo di foto al giorno, di cui un terzo sono caricate su Facebook". In questo contesto Instagram è entrato come un coltello nel burro nel nuovo universo sociale. "In due minuti vengono scattate più foto di tutte quelle che sono state fatte in tutto il XIX secolo e questo non può non avere riflessi sull'arte".
I sociologi ritengono che la Rete e gli smartphone alimentino la società e che la nostra sia l'epoca dell'immagine, cioè un momento storico dove il senso visivo permette alle persone di comunicare rapidamente in una lingua che tutti capiscono. Del resto già nel suo libro Sulla fotografia (1977) Susan Sontag ha sostenuto che "la fotografia è diventata una pratica diffusa e un divertimento come il sesso o la danza". Osserva anche che "molte persone non praticano la fotografia come arte. E 'principalmente un rito sociale, una difesa contro l'ansia, uno strumento di potere".
Lo studente di dottorato Zack McCune dell'Università di Cambridge, nel Regno Unito, ha studiato per quattro mesi il comportamento degli utenti del social network Instagram e ha notato che gli utenti non producono a livello individuale, ma sono stimolati a vicenda e durante questi percorsi "di gruppo" modificano le caratteristiche delle fotografie, dal colore ai soggetti e la composizione. "Gli utenti sono inconsapevolmente stimolati a cercare quello che di più fantasioso offre il loro immaginario collettivo, poi lo trasformano in scatti".
Nel frattempo, il giornalista Jesús León, che insegna corsi di fotografia con iPhone in Spagna, dice che in breve tempo, l'immagine con lo smartphone potrà raggiungere il livello di qualsiasi altra fotocamera: "Ha rivoluzionato la fotografia".
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