Culture
Parla Simone Rapisarda Casanova: "Fare un film con poche risorse? Si può"






"Creare significato insieme allo spettatore", è questo l'obiettivo di Simone Rapisarda Casanova, il regista del film rivelazione del festival di Locarno, "La creazione di significato", che si confessa in una lunga videointervista al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino. "Il mio è un film per certi versi marxiano. Come ha detto Marx, gli eventi storici si propongono prima come dramma e poi come farsa. Nel XXI secolo viviamo dentro la farsa di quello che è successo nel secolo scorso".
"Tutto quello che abbiamo ereditato non ce lo siamo sudato, non abbiamo capito il valore della Resistenza", sostiene Rapisarda, che ha una visione pessimista. "Ormai è troppo tardi, ci siamo meritati l'esproprio della germania e delle altre potenze mondiali. Il capitalismo all'italiana non funziona più, bisogna trovare nuove vie, nuovi modelli". Il suo film può essere un modello per un nuovo cinema al di là dei miliardi e delle regole oligopolistiche:"Fare un film con poche risorse si può, ci sono tante cose da dire sull'Italia".
Oscillando tra invenzione, storia e ricordi La creazione di significato (The Creation Of Meaning) si candida ad essere il film rivelazione di Locarno. E' stato girato sull'appennino toscano dove le forze d'occupazione tedesche massacrarono centinaia di civili prima della ritirata alla fine della seconda Guerra Mondiale.
Pacifico, un pastore nato dopo la guerra proprio tra quelle montagne, potrebbe essere costretto ad abbandonarle e con esse anche la sua intera esistenza sospesa tra i fantasmi di un passato sanguinoso e i presagi di un futuro ignoto. Ma l'unica cosa che può fare è piegarsi all'ineluttabilità della storia e del mondo che cambia.
Cresciuto nella campagna siciliana, Simone Rapisarda Casanova vive ora a Montréal in Canada. Ex ricercatore informatico e laureato in produzione cinematografica alla York University di Toronto, nel 2002 ha diretto il suo primo cortometraggio, Ti con zero, seguito da Through the Gate (2003), Days of Shrub (2004) e Open Sea (2005). El árbol de las fresas (2011) è il suo lungometraggio d’esordio.