Culture
Non solo "made in Italy" ma "make in Italy". A Milano 50 anni di innovazioni italiane



Non solo “made in Italy” ma Make in Italy: questo il senso della mostra aperta a partire da oggi al Museo della Scienza di Milano. Un progetto culturale e scientifico che illustra 50 anni di innovazioni italiane attraverso un racconto appassionante che inizia nel 1965, allorché alla grande Esposizione Universale sbarcò nel nuovo mondo in maniera quasi clandestina la Programma 101, nota anche come P101, il primo personale computer della storia.
Non tutti sono a conoscenza del grande impulso innovativo dato dai nostri scienziati , ricercatori, ingegneri, italiani di eccellenza, allo sviluppo e al raggiungimento di traguardi oggi considerati patrimonio generale di tutta l’umanità. Accanto a Pier Giorgio Perotto, padre del primo computer da tavolo, è Federico Faggin, inventore del primo microchip e ospite d’eccezione alla serata inaugurale, a ricordare in prima persona gli anni ruggenti del Make in Italy, ricordi tra i quali emergono le figure di Natale Capellaro e soprattutto di Adriano Olivetti e delle conquiste tecnologiche legate al suo nome: dalla Olivetti Valentine alla Olivetti ET 101, prima macchina da scrivere elettronica su scala mondiale e nel 1984 il personal computer M 24. E poi negli anni 70 e 80 i successi di Intel che con Intel 4004 realizza il primo microprocessore monolitico commerciale della storia dell’informatica.
E poi si srotolano gli anni 90 con la Fiat Common Rail, una tecnologia innovativa a iniezione elettronica introdotta da gruppo Fiat, e a seguire gli anni 2000 con Arduino Uno , la scheda elettronica multifunzionale di vastissimo impiego; gli anni 2010 con la Copenhagen Wheel, una bicicletta inventata da Carlo Ratti capace di trasformare una comune bicicletta in una bici elettrica che si ricarica in frenata. Infine la ISSprsso, la prima macchina espresso a capsule in grado di lavorare in condizioni di microgravità, provata sulla stazione spaziale il 3 maggio dalla nostra Samanta Cristoforetti.
Tantissime cose da vedere, da studiare, tantissime esperienze da condividere, da memorizzare che stupiscono il visitatore anche più aggiornato e che mettono nella giusta luce la genialità, la creatività e l’intelligenza italiane note a e apprezzate in tutto il mondo. La domanda di oggi è se siamo ancora capaci di esprimere questo talento, di mostrare al meglio le nostre indiscusse capacità a livello individuale e di comunità. La risposta ottimista è stata data da Giuseppe Recchi presidente di Telecom Italia, pronta alle nuove sfide che si chiamano innanzi tutto alta velocità per le comunicazioni. La mostra , che vede come partner primari TIM e Ericsson viene ospitata a Milano anche presso lo spazio TIM in Expo 2015 e resterà aperta al Museo fino a, prossimo ottobre.
Ludovica Carlesi Manusardi