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Culture
Mostre/ Rodčenko, la fotografia d’avanguardia in Russia

di Simonetta M. Rodinò

Artista multimediale, Aleksandr Rodčenko si dedicò non solo alla fotografia, ma alla grafica, al design, al cinema d’avanguardia e alla pittura. Al grande maestro russo è dedicata la mostra “Aleksandr Rodčenko”, ospitata fino a maggio al MASI - Museo d’arte della Svizzera italiana, nella sede del LAC a Lugano.

La straordinaria rassegna, e più completa retrospettiva, presenta oltre trecento opere e si snoda cronologicamente dalla realizzazione di fotomontaggi e collage alle fotografie che iniziò a scattare 33enne, nel 1924.

Tutte i lavori, originali, provengono dalla Moscow House of Photography/Multimedia Art Museum

di cui la direttrice Ol’ga Sviblova è curatrice dell’esposizione. Che lascia senza fiato. Non solo per la quantità ma anche per la bellezza delle immagini. Una bellezza leggibile nelle diverse tematiche.

Dalla tecnologia e architettura moderna della Mosca del primo ventennio, create dai suoi amici e colleghi, alla dinamica fisicità umana espressa nello sport e nelle parate – la foto come mezzo per la propaganda -, nei balletti al Bolshoi e nelle scene circensi; dalla quotidianità dell’esistenza alla sua spiritualità.

L’innato romanticismo di Rodčenko, alimentato fin dall’infanzia, passata spesso dietro le quinte del teatro dove il padre lavorava come attrezzista, si trasforma in seguito in un pensiero utopico costruttivista: “l’artista credeva fortemente nella possibilità di una trasfigurazione positiva del genere umano e del mondo”, afferma la curatrice.

Per l’autore l’arte era una missione e così trasformò la fotografia documentaria in arte con un proprio particolare linguaggio, riconoscibile tra i lavori di altri colleghi del Novecento: ecco le sue coraggiose immagini dalle angolazioni insolite, dagli scorci a volte esagerati, dai contrasti prospettici di luce, dai bianchi e neri saturi e dai contorni nitidi.

Veri capolavori come il ritratto della madre e di Vladimir Majakovskij, la prospettiva non convenzionale di “Ragazza con un Leica”, di “Gradini”,  di “Corse di Cavalli”…fotografati con la sua Leica da cui si separò solo alla morte, nel 1956.

“Mi piacerebbe – scrisse sul diario nel 1934 – fare fotografie incredibili, che nessuno ha mai fatto prima, immagini della vita stessa…capaci di stupire e travolgere. Devo farlo a tutti i costi. Allora sì varrà la pena vivere e lottare in nome della fotografia come arte”.

 

“Aleksandr Rodčenko”

 LAC - Lugano Arte e Cultura - Piazza Bernardino Luini 6 - Lugano – Svizzera

Durata: fino all’8 maggio 2016

Orari: martedì, mercoledì e domenica: 10:30 – 18:00; giovedì, venerdì e sabato: 10:30 – 20:00 Lunedì chiuso

Ingressi: intero: chf 15.- / chf 18.- biglietto combinato con Palazzo Reali - ridotto: chf 10.- /chf 12.- biglietto combinato con Palazzo Reali

Infoline: +41 (0)58 866 4230 - info@masilugano.ch

Catalogo: edizioni Skira

www.masilugano.ch

 

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Tags:
fotografia d’avanguardiamostrerodčenkorussia





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