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Rivoluzione idrogeno, il nuovo libro di Marco Alverà

"Rivoluzione idrogeno", il nuovo libro di Marco Alverà 

Una piccola molecola capace di "salvare il mondo". L’idrogeno, l’elemento più abbondante dell’universo, può essere la soluzione da affiancare all’elettricità rinnovabile perché consente di trasformare l’energia solare ed eolica in un combustibile efficiente, facile da trasportare, stoccare, distribuire e utilizzare, con il grande vantaggio di essere illimitato e pulito. Ma serve una “Rivoluzione idrogeno", come recita il titolo del nuovo libro di Marco Alverà, amministratore delegato di Snam e manager di successo con un'esperienza ventennale nel settore dell'energia, dal 4 agosto in tutte le librerie.

Con "Rivoluzione idrogeno. La piccola molecola che può salvare il mondo libreria", Alverà dona il proprio contributo al dibattito sulla lotta ai cambiamenti climatici, la "sfida più importante per la nostra generazione", con una prospettiva costruttiva e ottimista, sottolineando il ruolo dell’idrogeno per il futuro del pianeta.

"Il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico - si legge nella premessa - sono i grandi problemi della nostra generazione, ma le misure di mitigazione adottate fino a oggi per contrastarli non hanno portato i risultati sperati. Senza un intervento drastico per ridurre le emissioni di CO₂, nel 2100 la temperatura media del pianeta aumenterà di quattro gradi; sappiamo che ne bastano solo tre per provocare gravi conseguenze. Per scongiurare il rischio, serve un massiccio intervento di decarbonizzazione planetaria, con un approccio sovranazionale e trasversale dei vari comparti energetici, in grado di promuovere il lavoro, le attività economiche e migliorare gli standard di vita. L’emergenza Covid, infatti, ha dimostrato che non possiamo vincere la sfida climatica fermando tutto".

Ed è qui che l'idrogeno gioca un ruolo cruciale. "Utilizzando le infrastrutture esistenti, l’idrogeno può portare energie rinnovabili in settori complessi da decarbonizzare come l’industria, il riscaldamento e il trasporto pesante, dove l’impiego dell’energia elettrica risulta difficoltoso. Può promuovere uno sviluppo più equo: molti paesi produrranno energia a basso costo dal sole o dal vento, utilizzandola per alimentare il loro sviluppo e per esportarla. Ma soprattutto può contribuire a soddisfare in modo pulito il fabbisogno energetico di una popolazione in continua crescita, favorendo prosperità, produttività e sicurezza".

“Rivoluzione idrogeno”: un piano in 10 mosse per far decollare l’economia dell’idrogeno

Per dare il via alla "rivoluzione idrogeno" e far decollare questa nuova economia sostenibile è necessario mettere in atto un piano deciso e ambizioso, come suggerisce Alverà, che ha stilato dieci punti fondamentali su cui tale piano deve fondarsi.

1. Darsi un obiettivo: far scendere il costo dell’idrogeno verde fino a raggiungere la parità con i combustibili fossili in molte applicazioni in cinque anni; questo vuol dire raggiungere un costo tra i 2-3 dollari al chilo.

2. Una coalizione di volenterosi: i Paesi più avanzati nel settore come quelli europei, l’Australia, la Cina, il Giappone, la Corea del Sud e Stati americani come la California e New York, ma anche agenzie e istituzioni, potrebbero dar vita a un’alleanza per stimolare il mercato.

3. Idrogeno e metano insieme: miscelare l’idrogeno con il gas naturale nelle reti esistenti, e fornire una percentuale di idrogeno agli attuali consumatori di gas naturale, è un modo per farne crescere la produzione senza bisogno di aspettare che si sviluppino i consumi specifici. Gli esperimenti di Snam, che ha miscelato prima il 5 e poi il 10% di idrogeno nella propria rete, dimostrano la fattibilità di questa soluzione.

4. Idrogeno verde in mercati strategici: una strada, complementare o alternativa a quella della miscelazione, è di prevedere quote di penetrazione dell’idrogeno verde in alcuni mercati come quello del trasporto pesante.

5. Il grande gigante green: le più grandi aziende del mondo (quali Microsoft, Apple, Google, Unilever, Ikea e molte altre) hanno ambizioni verdi sulle quali far leva per sviluppare l’idrogeno. Queste aziende sono già oggi sul mercato alla ricerca di soluzioni per abbattere completamente le loro emissioni.

6. Distretti a idrogeno: lo sviluppo del mercato dell’idrogeno avrà bisogno di infrastrutture. Il modo più efficiente per svilupparle è aggregare questi consumi a livello geografico, in “hydrogen valley”. Aggregando tutta la domanda potenziale nella stessa geografia, si può ottimizzare l’infrastruttura di trasporto, distribuzione e stoccaggio necessaria. I distretti possono essere industriali o urbani, come quello di Leeds. Snam sta promuovendo la creazione di hydrogen valleys nel Sud Italia.

7. Ricerca e sviluppo: sarà importante stanziare fondi adeguati e coordinare gli investimenti in ricerca a livello europeo.

8. Mega-fabbrica di elettrolizzatori: costituire in Europa una mega-fabbrica di elettrolizzatori, che sia in un’unica location oppure modulare nel territorio, per scalarne la produzione e ridurre i costi creando nuovi posti di lavoro.

9. Blu e verde, una sana competizione: i costi per realizzare le due alternative saranno diversi nelle diverse aree del mondo. Nelle regioni più ventose e assolate, l’idrogeno verde avrà un grande vantaggio in virtù dei costi contenuti. Altre regioni, con un’ampia ed economica disponibilità di gas e spazio per catturare l’anidride carbonica, potrebbero invece optare per l’idrogeno blu. L’idrogeno blu potrà fare da apripista, penetrando in molti mercati per poi essere sostituito da quello verde quando il costo degli elettrolizzatori si ridurrà. E quando l’idrogeno verde decollerà, spiazzerà le fonti fossili rendendole più economiche, determinando una riduzione dei costi dell’idrogeno blu.

10. Obiettivo comune: a livello di singole nazioni serve un piano per l’idrogeno, che ne promuova lo sviluppo in sinergia con la rete elettrica. E a livello internazionale servono regole che facilitino lo scambio, garanzie d’origine e standard comuni.

"Rivoluzione idrogeno. La piccola molecola che può salvare il mondo libreria", edito da Mondadori Electa, è in libreria dal 4 agosto.

 

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