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Economia
Al Food Summit Barack Obama parla di innovazione alimentare ai giovani
Credit Photo Nick Zonna

“Il punto focale non è soltanto il cambiamento climatico. Dobbiamo fissare una regola, un sistema che permetta a ogni Paese di ridurre le emissioni di gas dannosi". The Global Food Innovation Summit è uno degli eventi di riferimento a livello mondiale, una vera e propria vetrina interamente dedicata alla promozione di soluzioni e talenti all’avanguardia, provenienti da tutto il mondo. L'obiettivo è quello di creare sinergie, al fine di condividere idee con aziende e altri soggetti che condividonogli stessi obiettivi.

A questo pubblico si è rivolto Barack Obama con il suo intervento, parlando di economia, politica e sostenibilità alimentare. A un lungo applauso iniziale lo straordinario personaggio ha risposto con un discorso decisamente serio, ma interrotto qua e là da piacevoli battute di spirito. 

 

BARACK OBAMA E I GIOVANI

 

Barack Obama ha precisato di rivolgersi prevalentemente ai giovani. E a una giovane redattrice, Alessia Scorrano, lasciamo il compito di completare questo articolo, di raccontarci che cosa più l’ha colpita nel discorso di oggi, di dirci qual'è il messaggio che Obama ha voluto inviare.

L'inizio si è incentrato sul cambiamento climatico. E' un dato di fatto, oramai, di come questo sia diventato un vero e proprio problema che non va assolutamente scisso dalla questione dei processi di produzione dei cibi, basati sui sottili equilibri della natura, che vanno avanti da milioni di anni e che hanno permesso e condizionato l'evoluzione umana. E' importante osservare criticamente la questione della produzione alimentare in maniera globale, perché nulla è indipendente e senza condizionamenti. Se non si fa attenzione ai cambiamenti climatici, viene compromessa la qualità del prodotto primo coltivato, il tasso elevatissimo dell'inquinamento ha stravolto spesso e volentieri i ritmi naturali, con conseguenze sempre più dannose per la nostra salute.

 

L'ATTENZIONE ALLE ABITUDINI ALIMENTARI

 

Il benessere della persona parte da una nutrizione adeguata e non è un caso che l'operato presidenziale di Obama, reso positivamente popolare dalla moglie Michelle, abbia reso uno degli obiettivi prioritari l'attenzione verso le abitudini alimentari, troppo spesso tutt'altro che salutari, con il fine di ridurre il divario tra spreco e povertà.

I dati che arrivano da oltreoceano sottolineano che la strada da compiere per ridurre lo spreco alimentare da parte dei consumatori è ancora, purtoppo, lunga e richiede soluzioni mirate e azioni forti, come una migliore educazione alimentare che riduca l’impronta ecologica dei consumi. Nel settembre 2015 l’amministrazione Obama ha fissato, così, un grande obiettivo di sostenibilità alimentare per gli Stati Uniti: dimezzare lo spreco di cibo nel paese entro il 2030. Un traguardo che si scontra con i numeri attualmente disponibili, secondo i quali gli statunitensi sprecherebbero ben 37 miliardi di chilogrammi di cibo ogni anno, con una scarsa consapevolezza delle reali conseguenze.

 

LA PRIVACY E L'INFORMAZIONE

 

Secondo tema affrontato, quello della privacy e dell'informazione. Migliaia di dati riguardo i consumatori vengono trasmessi e condivisi ogni giorno, ma il reale problema non è la diffusione di informazioni, quanto la loro veridicità. Il consumatore ha il diritto di sapere cosa finisce sulla sua tavola, ha il diritto di nutrirsi sapendo cosa va a mettere nel proprio stomaco. Informarsi è la chiave per prendere coscienza di quello che si fa realmente e delle conseguenze possibili, senza camuffamenti. “Le prime cose sulle quali lavorare per migliorare la situazione sono senza dubbio la consapevolezza e l’informazione dei consumatori, senza le quali non è possibile mettere in campo strategie efficaci per combattere il problema dello spreco alimentare”.

Su questo si è posta l'attenzione dell'amministrazione Obama, con il progetto Let's move, capitanato da Michelle affiancata da Sam Kass, chef e braccio destro degli Obama nell'attuazione delle nuove politiche alimentari. “She's the star”, ha affermato l'ex presidente, da buon marito orgoglioso, riferendosi a Michelle ai suoi sforzi, che hanno portato dei risultati concreti e che si augura che possa ottenere di più con obiettivi a lungo termine. Simbolo del lavoro della First Lady è stato il famoso orto coltivato personalmente, assieme alla partecipazione attiva di bambini e ragazzi, i quali dovevano assorbire nella maniera più chiara possibile il giusto di nutrirsi.

 

LE ENERGIE RINNOVABILI

 

Per arginare il problema del cambiamento repentino e dannoso del clima, è necessario investire sulle energie rinnovabili. Ogni nazione, afferma Obama, ha un modo diverso di vedere questo tipo di investimento. Tuttavia il mercato parla chiaro: nascono start up, piccole e medie aziende investono in questa direzione, fino alle aziende multimilionarie. Sia economicamente, sia per l'ambiente, questa ricerca è portatrice di numerosi benefici. Il bello di questa ricerca, secondo Obama, è proprio la grande rete di relazioni che si va a creare e porta ad uno sforzo comune.

 

EMOZIONE E SPERANZA

 

Nulla è un caso, sta avvenendo tutto nell'era dei social e della condivisione e i giovani sono sempre più interessati a partecipare a questo obiettivo. “We can see a new hope”: progetti a lungo termine, contributo delle nuove generazioni, con intelligenza e immaginazione. Nulla più del cibo è in grado di accomunare le persone, qualunque sia il tipo di diversità che intercorra. “Food is emotional”: dà modo alle famiglie di essere unite intorno ad un tavolo per mangiare, un rito sacro in molte culture del mondo. L'occidentalizzazione dei ritmi di vita, condizionati da quelli lavorativi, sta offuscando l'importanza del momento conviviale.

Se il pianeta continua ad ammalarsi, continuiamo ad ammalarci anche noi, cadendo in un circolo vizioso senza fine, dalle conseguenze distruttive. E' importante che ognuno faccia la sua parte, che sia leader o meno, ognuno deve operare per sé stesso ed essere esempio positivo per gli altri. Il nostro benessere pone le basi per il benessere mondiale, se fatto nella maniera corretta e consapevole, nel pieno principio di scambio equivalente. “La storia non va sempre in linea retta, ma tende ad aggiustarsi per raggiungere la giustizia”.

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