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Economia
Autostrade, il Pd apre alla revoca. Conte: "No sconti". Titolo ko

Torna lo spettro della revoca per la concessione di Autostrade per l'Italia. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte non nomina mai la parola 'revoca' ma assicura che l'iter avviato dopo il crollo del ponte di Genova verra' completato senza fare sconti ai privati. Il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio indica invece espressamente questa ipotesi per alcune concessioni, compresa appunto questa, anche se poi rimette la palla nelle mani di Palazzo Chigi. Il timore di un simile scenario, che sembrava essersi affievolito nei giorni scorsi, indebolisce il titolo della controllante Atlantia, che in Borsa chiude a -1,99% (+0,19% Piazza Affari).

Quello delle concessioni e' uno dei tanti temi dell'agenda del nuovo governo giallo-rosso illustrata da Conte nel suo discorso a Montecitorio per la fiducia. "Renderemo piu' efficiente e piu' razionale il sistema delle concessioni dei beni e servizi pubblici, operando una progressiva ma inesorabile revisione di tutto il sistema", spiega il premier, che sul nodo specifico della concessione di Aspi ci tiene ad essere chiaro: "Questo Governo portera' a completamento il procedimento" avviato a seguito del crollo del ponte Morandi "senza nessuno sconto per gli interessi privati".

Conte non usa la parola 'revoca', scenario che proprio qualche giorno fa era stato allontanato anche dalla neo-ministra dei trasporti Paola De Micheli: "Nel programma di governo c'e' scritta una parola precisa e molto diversa - ha detto in un'intervista alla Stampa -: revisione". A pronunciarla e' pero' l'ex titolare del Dicastero di Porta Pia Delrio: "Alcune concessioni, in particolare quelle collegate alla tragedia del ponte Morandi, vanno viste, come sta facendo gia' la Presidenza del Consiglio, con gruppi di esperti che potranno anche arrivare fino alla revoca", dice Delrio, precisando che il ragionamento e' nelle mani del Presidente del Consiglio e puntualizzando comunque anche la necessita' di evitare contenziosi.

I timori legati a questa ipotesi fanno tuttavia scivolare in Borsa il titolo di Atlantia (-2% dopo le parole di Conte), che nei giorni scorsi con l'affievolirsi del rischio revoca dopo l'accordo Pd-M5s e le parole della ministra De Micheli e' arrivato a salire dell'11,3% in cinque sedute, consentendo alla holding dei Benetton di recuperare in Borsa 2,3 miliardi di capitalizzazione. E se sempre in materia di concessioni, Conte annuncia una legge per fermare il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi, sul fronte piu' ampio delle infrastrutture, indica la necessita' di ravvivare la dinamica degli investimenti e parla di 'green new deal' per la rigenerazione urbana.

Un dossier caldo nei prossimi giorni sara' poi quello di Alitalia, su cui il neo-ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli intende "mantenere i tempi", ovvero la scadenza del 15 settembre per l'offerta vincolante e il piano industriale di Fs, Atlantia, Mef e Delta. La proroga (sarebbe la sesta), tuttavia, in ambienti finanziari viene data per certa, considerati i nodi ancora da sciogliere, e probabilmente sara' di un altro mese.


 

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