Bankitalia, il caso Veneto Banca-Bim. Quelle accuse agli ispettori di Visco... - Affaritaliani.it

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Bankitalia, il caso Veneto Banca-Bim. Quelle accuse agli ispettori di Visco...

L'esposto contro il capo della Vigilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo e i 2 ispettori Emanuele Gatti e Biagio De Varti da parte del banchiere Pietro D’Aguì

Mentre il governo sembra marciare spedito verso la riconferma di Ignazio Visco alla Banca d'Italia, in Zona Cesarini spunta fuori un'accusa agli uomini della Vigilanza del governatore attuale di Via Nazionale che gettano un'ombra sull'operato degli ispettori e che potrebbero mettere in forse il secondo mandato di Visco. Secondo quanto ricostruisce il Fatto Quotidiano, ieri il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone ha ricevuto un esposto contro il capo della Vigilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo e i due ispettori Emanuele Gatti e Biagio De Varti da parte del banchiere Pietro D’Aguì, ex numero uno di Banca Intermobiliare, appena ceduta da Fabrizio Viola al fondo Attestor per 35 milioni di euro. Esposto a seguito del quale è stato aperto un fascicolo, senza reati nè indagati.

L’avvocato di D’Aguì, Michele Gentiloni Silveri, cugino del premier, aveva già presentato un primo esposto il 30 giugno scorso, avvertendo Pignatone che copia del documento sarebbe stata consegnata non solo al presidente del Consiglio ma anche al segretario del Pd. D’Aguì accusa Barbagallo di avergli mandato nel 2012 a ispezionare la Bim Vittorio Tonellato. Fino a due mesi prima, ricostruisce sempre il Fatto,(e per otto anni) Tonellato era stato avvocato nello studio dell’avvocato Massimo Malvestio, legale del boss di Veneto Banca Vincenzo Consoli nonché consigliere della stessa Bim. Questa ed altre procedure sospette avrebbero fornito allo stesso Barbagallo le armi per negare nel 2015 a D’Aguì l’autorizzazione a comprare la Bim da Veneto Banca per 562 milioni di euro, un controvalore superiore di quasi il 95% alla cifra finale a cui è stata completata l'operazione.

Di fatto l'esposto del cugino del premier mette pressione allo stesso Gentiloni che sta per riunire il Cdm con la proposta del nome del prossimo governatore della banca d'Italia da spedire al Quirinale a cui spetterà la nomina con decreto. E nel frattempo dagli ambienti renziani per la poltrona di Palazzo Koch spunta il nome di Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale di Bankitalia, di cui Visco nel 2011 era vice e che permetterebbe a Palazzo Chigi di salvare capra e cavoli: garantire la continuità della dirigenza internza be vista dal Colle e la discontinuità con la gestione Visco chiesta dal segretario dem. Un caso?