Economia
Bce, apertura della Vigilanza sulle sofferenze bancarie

L'addendum si può migliorare, dice la Nouy. Ma l'esponente della Bce è risoluta sulla necessità di procedere: è il momento giusto
Qualche apparente apertura dalla numero uno della vigilanza Bce sulle banche all'ipotesi di "migliorare" l'addendum di misure restrittive in merito ai crediti deteriorati delle banche. Con alcuni "fuori sacco" improvvisati in un intervento in cui invece non sembrava retrocedere dai propositi manifestati con il controverso documento.
"Questo è il momento giusto per questo passo supplementare, dato che attualmente abbiamo condizioni economiche estremamente favorevoli in Europa. Dobbiamo sfruttare questo momento", ha affermato Danièle Nouy, presidente del consiglio di Vigilanza nelle sue dichiarazioni iniziali durante una audizione al Parlamento europeo. Audizione che è stata preceduta da un parere del servizio giuridico dello stesso parlamento Ue, secondo cui la Vigilanza si spingerebbe oltre il suo mandato se applicasse le misure delineato nell'addendum. Questa è una tesi che la Nouy ha contestato.
"Lasciatemi sottolineare che questo addedum, una volta adotatto, ricade nel mandato e nei poteri della Bce". Questo perché "non c'è automatismo" sulle regole indicate e in ogni caso "non sono state prese finora altre decisioni se non quella di avviare una consultazione pubblica ci sui risultati verranno tutti attentamente valutati". Ed è in questa parte di intervento che la Nouy ha pronunciato parole di ulteriore apertura fuori dal testo predisposto. "Tutto si può cambiare se fossimo convinti di aver fatto qualcosa di non adeguato - ha detto -. Il drafting può essere migliorato".