Economia
Bce, da Lagarde l'avvertimento ai mercati: "L'inflazione calerà nel 2022"
Quello della presidente della Bce, Christine Lagarde, è stato un richiamo a non proseguire una discussione sulle “questioni di lungo termine”
Alla Bce pensiamo che i numeri dell'inflazione 2021, che vedremo salire, siano di natura temporanea, perché legati a fattori temporanei, e che nel 2022 l'inflazione tornerà a livelli più bassi". Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo informale a Lisbona.
Certamente - ha aggiunto - dobbiamo guardare oltre a questo periodo, perché i fattori sottostanti non ci lasciano poter pensare che l'inflazione resterà ai livelli cui salirà quest’anno”. Così la banca centrale lavora a questa ipotesi e ciò spiega le decisioni di politica monetaria dell’Eurotower.
Lagarde ha aggiunto che la ripresa economica c'è ma la sua evoluzione “è incerta e lascerà cicatrici compreso il rischio di divergenze tra le economie” dell'area euro tra i diversi settori e i diversi Paesi. Per questo “è necessario che il supporto all'economia siano confermati nei prossimi mesi”. L'obiettivo della Bce, ha continuato, Lagarde, “è assicurare favorevoli condizioni di finanziamento a tutte le economie: ci siamo impegni nel Pandemic emergency purchase programme (Pepp) al minimo fino a marzo 2022” e non ha senso 'discutere adesso sul più lungo termine”.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Radiocor, Lagarde ha parlato dopo che sono state pubblicate le stime dell'indice PMI composito Markit che ha registrato come nell'area euro si sia verificata a maggio la crescita piu' forte in oltre tre anni grazie all'abolizione delle restrizioni sanitarie (l'indice è salito a 56,9, dopo il 53,8 di aprile: un dato inferiore a 50 significa che l'attivita' si contrae, mentre viceversa aumenta se la cifra e' al di sopra di questa soglia).
Quello di Lagarde è stato un richiamo a stare con i piedi per terra cercando di anticipare una svolta verso il consolidamento della ripresa economica che non è ancora al ritmo voluto e soggetto a un eccesso di incertezze e rischi. Ecco perchè il suo richiamo a non proseguire una discussione sulle “questioni di lungo termine” (si riferiva al cambiamento delle politiche degli acquisti di titoli): “Ho indicato varie volte che i governi devono assicurare il “ponte" per fronteggiare la pandemia e durante la ripresa economica perchè la Bce possa effettivamente rispettare il mandato" di stabilità dei prezzi.
Il messaggio è quello solito: non è ancora arrivato il tempo di affrontare la discussione sul ritiro degli acquisti di titoli sovrani per sostenere l'economia nell'emergenza pandemica. Una indicazione chiara in vista della riunione dei vertici Bce del prossimo mese: “Nella riunione dei governatori a giugno ci focalizzeremo sul tema della condizioni finanziarie che sono favorevoli all'economia nel suo complesso e a tutti i settori economici”.
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