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Economia
Salgono spread e rendimenti: il taglio dei tassi non appassiona
(foto Lapresse)

Il taglio dei tassi non appassiona il mercato

Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si attesta a 131,6 punti dopo l'attesa decisione della Bce di tagliare i tassi d'interesse di 25 punti base e dopo le nuove stime su inflazione e crescita nel blocco. Il differenziale si amplia dunque rispetto ai 130 punti dell'avvio, con il rendimento che sale al 3,88%.

Anche il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni è aumentato di 5 punti base al 2,56% in seguito alla decisione della Bce, che ha portato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,25% e quello sui depositi al 3,75%. Tuttavia, la cautela della banca centrale sui persistenti rischi di inflazione ha portato gli operatori a rivalutare le aspettative per i futuri tagli dei tassi quest'anno.

Le proiezioni piu' recenti degli esperti dell'Eurosistema mostrano revisioni al rialzo sia dei tassi di inflazione complessiva sia di quella core per il 2024 e il 2025 rispetto alle proiezioni di marzo. I banchieri centrali ora stimano che l'inflazione complessiva sarà in media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026.

La Borsa di Milano chiude la seduta in territorio positivo in linea con le altre piazze europee dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi dello 0,25%. Per il tasso di riferimento, si tratta del primo ribasso dal 2016, deciso quasi all'unanimita' dal board dell'Eurotower che si mostra "piu' fiducioso" sulla discesa dell'inflazione. Come ha spiegato il presidente Christine Lagarde, per quanto riguarda il futuro, le decisioni verranno prese seguendo i dati, di riunione in riunione, affermando che il percorso e' "accidentato" e che non vi sono passi gia' decisi in partenza. Insomma, c'e' incertezza sulle mosse in autunno ma per ora gli indici del Vecchio Continente festeggiano la riduzione del costo del denaro che potrebbe aprire una nuova stagione di ribassi.

Sul fronte dei dati, le vendite al dettaglio ad aprile sono calate a sorpresa dello 0,1% su base mensile, a seguito di un calo dello 0,2% rivisto al ribasso e contro previsioni del mercato di un +0,3%. Inoltre lo studio Istat sulle prospettive per l'economia italiana stima il Pil in crescita dell'1% nel 2024 e dell'1,1% nel 2025, in moderata accelerazione rispetto al 2023. Quando manca poco piu' di un'ora dalla fine di seduta, l'indice Ftse Mib sale dello 0,84 Sul listino Iveco e' top performer, in rialzo del 3,52% dopo aver toccato il 6% dopo le voci secondo cui Leonardo avrebbe preparato un'offerta per l'acquisto di Iveco Defence Vehicles. Brillano i bancari con Bper in rialzo del 2,82%, Finecobank del 2,46% e Unicredit del 2,4%. Perdono invece Poste (-1,24%), Erg (-1,46%), Nexi (-1,56%), Snam (-1%).

Il primo taglio della Bce si e' comunque subito fatto sentire sul valutario: l'Euro e' dapprima balzato nei confronti del dollaro ma ora ha rallentato e passa di mano a 1,0873 sul biglietto verde, in lieve aumento. Sullo yen ha prima oltrepassato i 170 euro per poi scendere sotto tale soglia a 169,97. Stesso discorso per la sterlina: ora la moneta unica viene scambiata a 0,8512 pence segnando lo 0,15%. 

 






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