Casi e casini di borsa/ Rodolfo De Benedetti si prepara a ristrutturare Sorgenia, Orlandi lascia la poltrona di Ad

Sorgenia, primo operatore privato nel mercato italiano dell'energia elettrica e del gas naturale controllato dalla Cir (socia al 52,9%) della famiglia De Benedetti e partecipata dall'utility austriaca Verbund (salita sino al 44,7% nell'agosto 2009, quando l'equity di Sorgenia veniva valutato 3,9 miliardi), ha annunciato stamane che Massimo Orlandi ha deciso di lasciare l'incarico di amministratore delegato della società dal prossimo 19 luglio, "per dedicarsi a nuove iniziative personali e imprenditoriali". Sorgenia, "anche a nome degli azionisti e in particolare della controllante Cir", ha subito ringraziato Orlandi "per il contributo determinante dato alla nascita della società a valle dell'apertura del mercato elettrico in Italia nel 1999 e al suo successivo sviluppo nel corso degli anni", ma secondo rumor che circolavano da giorni a Piazza Affari a optare per un cambio di management sarebbe stato proprio Rodolfo De Benedetti, dal 1993 all'aprile di quest'anno amministratore delegato di Cir prima di lasciare la poltrona a Monica Mondardini ed assumere la presidenza della holding (e di Cofide).
L'uscita di Orlandi segnerebbe di fatto un avvicendamento di management ritenuto necessario visto che la prolungata crisi economica e la crescita delle energie rinnovabili, in particolare dell'eolico e del fotovoltaico, ha finito con lo spiazzare le quattro nuovissime centrali a ciclo combinato di Sorgenia (per costruire le quali sono stati investiti quasi 3 miliardi di euro), secondo fornitore elettrico delle aziende italiane dietro Enel, che ha chiuso il 2012 con ricavi per 2,6 miliardi di euro, un Ebitda di 57,1 milioni di euro (dopo svalutazioni per 44,3 milioni di euro) ma con un risultato netto negativo per 196,8 milioni "penalizzato dalla negativa congiuntura economica e dai mutati contesti regolatori", a fronte di una capacità installata di oltre 5.000 MW e più di 500.000 clienti totali.