Casi e casini di borsa/ Mediaset soffre dopo conferma condanna Berlusconi, ma Morgan Stanley inizia a vedere rosa
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Mediaset in lettera a Milano, dove il titolo cede oltre un punto percentuale attorno ai 2,10-2,12 euro per azione dopo la conferma giunta nella serata di ieri da parte della Corte d'Appello di Milano della sentenza di primo grado che condanna a quattro anni di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici l'ex premier Silvio Berlusconi nell'ambito del processo sui diritti televisivi di Mediaset, nel quale Berlusconi era imputato per frode fiscale.
Un processo su cui dovrà ancora pronunciarsi la Corte Costituzionale (l'attesa è per fine giugno) in merito al conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato sollevato dallo stesso Berlusconi in veste di presidente del Consiglio in relazione al presunto legittimo impedimento a prender parte a una udienza del primo marzo 2010, legittimo impedimento negato all'epoca dalla corte. Tuttavia secondo gli operatori il calo odierno è legato maggiormente a prese di profitto per molti inevitabili dopo che da inizio aprile ad oggi il titolo Mediaset aveva recuperato in borsa il 36% (tornando rapidamente sui massimi da inizio anno).
Che la sentenza della Corte d'Appello, ampiamente prevista, possa aver agito solo da catalizzatore di breve periodo sembra del resto confermato da un report di Morgan Stanley diffuso proprio stamane intitolato "Andante", nel quale gli esperti della banca d'affari americana alzano giudizio e target price sul titolo spiegando che "dopo anni di andamento deludente sul titolo Mediaset sembra esservi un limitato rischio di ulteriore ribasso, a fronte di uno scenario macroeconomico che sembra in via di stabilizzazione e attese generalmente modeste per quanto riguarda i risultati".