Focus mercati/ Merkel regina indiscussa d'Europa. Ma la crisi non porterà alla fine dell'euro. Il report del Credit Suisse

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Cipro, Italia e Slovenia. I focolai di crisi si moltiplicano in Europa, ma l'euro avrà vita lunga. A rassicurare gli investitori sono gli analisti finanziari del Credit Suisse in un report su Eurolandia di cui Affaritaliani.it ha preso visione.
"Quale sarà l'impatto duraturo della crisi in Eurolandia?", si chiedono gli esperti della seconda banca elvetica. "Fino all'anno scorso - spiegano - molti ritenevano che avrebbe portato a un generale disfacimento dell'euro. Ciò ora appare improbabile per via della rete di sicurezza creata dalla Bce, degli interventi in aree chiave come la ricapitalizzazione e la regolamentazione nel settore bancario, e di un reale aggiustamento economico nei Paesi periferici".
Secondo l'istituto rossocrociato, è venuto meno il modello dell'"unione dei trasferimenti" con dei pagamenti da parte della Germania e di altri Paesi forti per evitare l'uscita di quelli più deboli e Berlino, sotto Angela Merkel, "sta assumendo un maggiore ruolo di leadership, spingendo lentamente Eurolandia verso il suo modello di controllo di bilancio e monetario, ed evidenziando una maggiore distanza dalla Francia a fronte dell'ampliamento del gap economico tra i due Paesi".
"Un secondo aspetto - proseguono gli esperti - è che il vantaggio di Eurolandia per i Paesi più deboli ora sembra risiedere meno nei trasferimenti di bilancio e più nei benefici di lungo termine della disciplina economica, anche se ciò comporta dei profondi sacrifici nel breve termine. E, per quanto riguarda, il terzo aspetto: finora si sono evitate tensioni sociali su larga scala, nonostante i tassi di disoccupazione molto elevati in alcuni Paesi. Lo scontento si è manifestato con il sostegno politico ai partiti non tradizionali invece che ricorrendo a una diffusa violenza nelle strade".
"Dobbiamo essere prudenti - concludono dal Credit Suisse - perché, anche se la disoccupazione smetterà di crescere nei prossimi uno-due anni, rimarrà elevata per un periodo prolungato di tempo, e così potrebbero ancora emergere delle tensioni. In ogni caso una conclusione provvisoria è che il modello europeo di reti di sicurezza sociale a sostegno delle persone più vulnerabili, posto che venga finanziato con una disciplina di bilancio, possa rappresentare un punto di forza e non un elemento di debolezza, come suggerito da molti critici".