Economia
Borse europee positive. Shanghai, volatile, annulla i guadagni in chiusura

Dopo un'intera seduta in altalena, stavolta il rimbalzo iniziale si consolida in una chiusura positiva dopo due giorni di perdite che hanno caratterizzato il passaggio da agosto a settembre, dimostrando quanto sia ancora fragile il momento dei mercati. Le borse europee terminano le negoziazioni con il segno più sulla scia del buon andamento di Wall Street. Fa eccezione Madrid, con l'indice Ibex che arretra dello 0,39% a 9.954 punti a causa dello scivolone di Abengoa, giu' di oltre l'8,5%. Il Dax di Francoforte avanza dello 0,32% a 10.048 punti, l'Ftse Mib di Milano sale dello 0,75% a 21.612 punti, l'Ftse 100 di Londra cresce dello 0,41% a 6.083 punti, il Cac 40 di Parigi guadagna lo 0,3% a 4.555 punti. La volatilità dei mercati cinesi continua ad alimentare il nervosismo.
Chiusura in lieve calo, infatti, per la Borsa di Shanghai che, dopo una seduta caratterizzata da una forte volatilita', segna a fine giornata un ribasso dello 0,2%, a 3160,17 punti. Piu' marcato, invece, il risultato di Shenzhen, che ha chiuso in calo dell'1,06%, a 10.054,80 punti. L'indice Composite di Shanghai aveva aperto questa mattina in forte ribasso, del 4,39%, trascinando in territorio negativo anche le altre piazze asiatiche.
Prima della seduta pomeridiana, la Borsa di Shanghai era tornata positiva (+0,31%) alimentando le speculazioni sull'intervento del governo per fermare le perdite alla vigilia delle celebrazioni per il settantesimo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il 3 e il 4 settembre le borse cinesi rimarranno chiuse per la festa nazionale indetta in occasione dell'anniversario. Per stabilizzare i mercati e affrettare i tempi sulla riforma delle imprese di Stato, nella serata di ieri, il governo cinese aveva emesso una nota in cui incoraggiava le fusioni e il riacquisto di azioni da parte delle aziende quotate.
L'incertezza del mercato cinese pesa anche sulle altre borse asiatiche che hanno aperto in ribasso, oggi, sui timori di un rallentamento dell'economia cinese piu' marcato delle stime ufficiali di Pechino e dopo la chiusura di Wall Street di ieri, trascinata al ribasso dagli ultimi dati del manifatturiero cinese, ai minimi degli ultimi sei anni e mezzo. A pesare sulle contrattazioni anche i timori del rallentamento economico globale, con il Canada da ieri ufficialmente in recessione. A calmare i timori sullo stato di salute delle economie asiatiche e' intervenuta nelle scorse ore da Jakarta la presidente del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che ha definito la situazione "piuttosto buona", anche se in fase di cambiamento con la possibilita' di un protrarsi della volatilita' sui mercati.