Bpm: scivola in Borsa (-2,91%), pesa l'incertezza sui vertici
Seduta nera a piazza Affari per Bpm, maglia nera sul paniere principale con un ribasso del 2,91% a 0,47 euro per azione. Il titolo, che ha chiuso poco sopra i minimi, ha registrato forti scambi, con quasi 100 milioni di pezzi passati di mano (pari al 3% del capitale) a fronte di una media giornaliera di poco piu' di 60 milioni. L'istituto e' tornato al centro della bufera dopo l'uscita polemica dell'amministratore delegato, Piero Montani; domani si riuniranno il comitato nomine e il consiglio di sorveglianza, ma non e' scontato che si arrivi all'indicazione del successore.
Al centro della contesa rimane il nodo del mandato di un eventuale nuovo amministratore delegato, che andrebbe a decadere con l'assemblea di bilancio come il resto del consiglio di gestione. La gestione ha chiesto di poter operare con "un orizzonte temporale adeguato" e per questo aveva proposto il rinnovo anticipato dell'intero organo, che avrebbe cosi' avuto un nuovo mandato triennale. L'idea si e' scontrata pero' contro le resistenze di almeno una parte del consiglio di sorveglianza, che preferirebbe portare i consigli a scadenza naturale per poi ridare la parola all'assemblea.
Domani in mattinata il comitato nomine dovrebbe fare un nuovo giro di orizzonti, con il candidato finora unico, Giuseppe Castagna, sempre piu' in bilico. Il consiglio di sorveglianza si riunira' invece nel pomeriggio; sul tavolo, anche il tema delle consulenze milionarie che, secondo indiscrezioni, sarebbero state dedicate in particolare al 'progetto Ovidio', il piano di trasformazione in spa naufragato prima dell'estate. Appare difficile, secondo diversi osservatori, che la giornata di domani possa essere decisiva. E, a questo punto, diventa ormai scontato che slittino i tempi della presentazione del piano industriale, a oggi ufficialmente fissata in calendario per il 12 novembre.