Brasile, 2014 da Mondiale anche per le imprese tricolori. Lo studio IG Italia
di Andrea Radic
Nonostante il deludente risultato ottenuto ieri dagli azzurri, il Brasile che ospiterà i Mondiali e le Olimpiadi del 2016 è sotto la lente degli analisti finanziari di tutto il mondo che, valutando rischi e opportunità, disegnano outlook per gli investimenti verso il gigante sudamericano.
Presentante ieri a Milano, le analisi realizzate dalla società IG sono focalizzate sulle opportunità di investimento in Brasile per la aziende italiane, per quella ampia fascia di medie o piccole aziende, già avvezze ai mercati di tutto il mondo, ma interessate ad aprirsi ulteriori opportunità. E il Brasile rappresenta un appetibile mercato, una delle economie più importanti, date le imponenti dimensioni, che si accompagna a un tasso disoccupazione al minimo storico (il 4,3% mel 2013). Anche se oggi la crescita del PIL sta battendo la fiacca rispetto ai livelli del 2009 e le politiche fiscali della presidente Dilma Rousseff si sono rese necessarie dopo il peggioramento di bilancio, i benefici di ospitare un evento come i Mondiali di calcio restano molteplici.
Forte flusso di turisti, investimenti infrastrutturali, creazione di nuovi posti di lavoro, gli elementi a favore, cui però si contrappongono ingenti costi, che in altre competizioni mondiali, hanno decretato l'insuccesso economico dell'operazione come il finanziariamente disastroso Messico 1986 ma anche Italia '90 o Sud Africa 2010 ebbero performance appena sufficienti se non negative.
Le opportunità per le imprese italiane in Brasile sono tutte da sfruttare, gli incentivi e le agevolazioni fiscali previste per il rilancio delle aree del Nord del Paese faranno da guida per la formazione di nuovi distretti industriali tali da richiamare l'attenzione delle aziende internazionali. La crescita continua del ceto medio dovrebbe creare le premesse per una ripartenza dei consumi e sta crescendo vistosamente la domanda di beni di lusso e alta qualità manifatturiera.