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Economia
Brian and partners acquisisce quote di EasyCharge

Brian and partners acquisisce quote di EasyCharge

Continua il processo di crescita di Brian and partners, la società di work for equity guidata dal CEO Andrea Bricchi. 

Dopo aver acquisito, l’anno passato, una quota molto rilevante di VT Filters, società attiva da un decennio nel settore del trattamento dell’aria per grandi stabilimenti industriali, con clienti eccellenti specie nel campo dell’automotive, inclusa la Formula 1, la Holding con sede in via Campo della Fiera a Piacenza e in via Monte Napoleone a Milano, ha rilevato una consistente partecipazione  in EasyCharge, operatore che sta installando una rete capillare di ricarica per veicoli elettrici, su tutto il territorio nazionale.

Il provider di mobilità elettrica, con sede a Milano, adotta soluzioni di ricarica innovative, di facile utilizzo e particolarmente gestibili,  grazie anche ad un’applicazione proprietaria scaricabile su qualsiasi smartphone e ad un sistema universale totalmente interoperabile, sia a livello di interfacce che di protocolli.   

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Il gruppo Brian and partners, quindi, aggiunge un’importante freccia al suo arco, che va ad unirsi a Eco Circular, FB e alla stessa VT Filters. 

“I nostri settori di riferimento sono quelli delle Power Utilities, delle ferrovie e dell’oil&gas” – affema Bricchi – “però dall’anno scorso stiamo ampliando il raggio d’azione alla produzione industriale, alla meccanica e alle macchine utensili, sempre con il comune denominatore della sostenibilità e di una componente innovativa e tecnologica preponderante. Con EasyCharge abbiamo aggiunto un importante anello di congiunzione tra tutte le nostre società partecipate, coniugando il mondo dell’energia elettrica tout-court a quello dell’automotive, dove siamo presenti tramite VT Filters, e lo abbiamo fatto continuando nel solco dell’economia circolare che abbiamo intrapreso con Eco Circular, e aggiungendo un software molto innovativo alla nostra BU Software, che già offre soluzioni di ottimizzazione dei processi e di generazione contrattualistica e archiviazione documentale”.   

“Siamo molto contenti di avere Brian and partners con noi”, dice Rachele Russo, CEO di EasyCharge – “Riteniamo che l'entusiasmo e le competenze di Andrea Bricchi e del suo team saranno un valore aggiunto per la nostra attività di elettrificazione del territorio italiano ed europeo a favore delle auto elettriche, che rappresentano senz’altro il futuro dell'automotive”.

Al centro della scena c’è ancora una volta il mondo delle auto elettriche, quindi. Sono davvero il futuro o rappresentano una meteora in un settore che è da sempre dominato dal petrolio? 

Ci sono opinioni discordanti su questo tema, così come c’è chi pensa che il futuro sia nell’idrogeno. Quid est veritas, in un momento in cui tutti i principali governi mondiali stanno spingendo fortemente sull’elettrico? 

Un report di ACEA, associazione dei costruttori europei, parla di una crescita delle vendite di auto elettriche, nel 2019, del 51,9%, e di una conseguente necessità di aumentare esponenzialmente il numero di stazioni di ricarica, cioè le colonnine che sempre più spesso stanno trovando posto nelle strade e nei parcheggi della rete urbana italiana ed europea. 

Può Elon Musk, mentre si occupa del lancio di razzi supersonici con Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX), o mentre con The Boring Company riempie di buchi Los Angeles manco fosse una groviera, aver sbagliato completamente visione? 

Secondo un recente studio svizzero, basato sull’analisi del ciclo di vita, un’auto elettrica media emette circa 35 tonnellate di CO₂, di cui 13 per produrre le batterie, 17 per il propulsore, e 5 per la costruzione di tutto il resto. 

Per un’auto ibrida media, quindi anche con motore a benzina, si producono 35 tonnellate di CO₂, pari cioè alle emissioni di 10.000 litri di benzina o 7.500 litri di diesel. 

Come direbbe Zaia, ognuno tragga le sue conclusioni, ma la verità è che, in generale, il confronto non regge sotto nessun punto di vista. Quanta CO₂ si produce per estrarre petrolio? Le auto tradizionali vengono prodotte senza emissioni? Al netto degli interessi di parte, sembra evidente che il mondo elettrico sia il futuro, senza se e senza ma. 

“EasyCharge si colloca laddove i giganti non arrivano. Siamo interoperabili e universali. E abbiamo la tipica agilità di Davide di fronte a Golia”, continua Bricchi. 

“La verità è che mai come oggi Brian cerca di collocarsi su quelle nicchie di altissimo livello che rappresentano la vera eccellenza italiana, perché non sono solo industrie, ma sono genialità e competenza, unite a uno stile che solo gli italiani sanno avere. 

Abbiamo in corso altre trattative, perché ci interessa costituire un vero e proprio polo d’eccellenza, anche nel campo della green economy, dove ci sono oggi soluzioni incredibili, che fino a pochi anni fa sarebbero state considerate pura fantascienza. Bisogna guardare a quelle. Bisogna pensare al mondo che avremo tra quindici anni, non a quello che avevamo quindici anni fa. Purtroppo la crisi COVID, oltre a portarci via i nostri cari e i nostri amici, ha messo in difficoltà una parte consistente di aziende italiane. E noi intercettiamo quel bisogno, le aiutiamo, stando molto attenti a non invadere il campo. L’ultima cosa che ci interessa è approfittare della situazione, anche perché cerchiamo prima di tutto l’eccellenza, quindi aziende che abbiano i conti a posto e stiano macinando utili, non il contrario. Noi vogliamo crescere insieme agli imprenditori, agli impiegati, ai progettisti, agli operai, non a loro discapito. È necessario che tutti abbiano spazio per esprimersi e trovare soddisfazione, dando il meglio. Solo così si ottengono grandi successi”, conclude Bricchi, che entra come consigliere d’amministrazione anche nel CdA. 

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