BTP Italia e la retromarcia di Trump sui dazi, tutto pronto per il lancio del titolo anti-inflazione. Ma conviene davvero investire? Ecco chi ci guadagna - Affaritaliani.it

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BTP Italia e la retromarcia di Trump sui dazi, tutto pronto per il lancio del titolo anti-inflazione. Ma conviene davvero investire? Ecco chi ci guadagna

Il BTP Italia torna dopo oltre un anno (l’ultima emissione risale al marzo 2023) e si presenta con scadenza al 4 giugno 2032, e la cedola minima è stata fissata all'1,85%

di redazione economia

BTP Italia, torna il titolo protetto dall’inflazione: con i dazi di Trump cresce l’attrattiva per i risparmiatori

Martedì 28 maggio prende il via il collocamento della ventesima edizione del BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana e pensato per i piccoli risparmiatori. La finestra per la sottoscrizione resterà aperta fino a venerdì 31 maggio: da martedì a giovedì sarà riservata agli investitori retail, mentre la giornata di venerdì sarà destinata agli investitori istituzionali.

Il BTP Italia torna dopo oltre un anno (l’ultima emissione risale al marzo 2023) e si presenta con scadenza al 4 giugno 2032 e una durata di 7 anni. Il Ministero dell’Economia ha fissato il premio fedeltà all’1% per chi sottoscrive il titolo in fase di collocamento e lo mantiene fino alla scadenza, mentre la cedola (reale) annua minima della ventesima emissione del Btp Italia è fissata all’1,85%. La cedola definitiva sarà invece stabilita con successiva comunicazione nella mattinata di venerdì 30 maggio, all’apertura della quarta giornata di emissione, e potrà essere confermata o rivista al rialzo. Il rendimento minimo garantito nell’edizione precedente era pari al 2%, anche se nel frattempo lo scenario macroeconomico è cambiato. 

Perché conviene (o meno) puntare sul BTP Italia? Il BTP Italia si distingue dagli altri titoli di Stato perché protegge il capitale dall’inflazione grazie a un meccanismo di indicizzazione all’indice nazionale dei prezzi al consumo (FOI, al netto dei tabacchi). Questo significa che, in caso di crescita del costo della vita, sia le cedole semestrali sia il capitale rimborsato alla scadenza verranno adeguati di conseguenza. 

E non a caso il Btp Italia ritorna in un vero e proprio turbinio di instabilità geopolitica e incertezza economica. Da una parte, Donald Trump ha minacciato di imporre dazi del 50% sulle importazioni dall’Europa (ora congelati fino al 9 luglio) promettendo una nuova fase di protezionismo per riportare la produzione negli Stati Uniti. Se queste misure venissero attuate, potrebbero spingere verso l’alto i prezzi dei beni importati, contribuendo a una nuova fiammata inflattiva in Europa.

Dall’altra parte, arrivano segnali positivi per l’Italia sul fronte del merito di credito. L’agenzia Moody’s ha recentemente alzato l’outlook dell’Italia da “stabile” a “positivo”, confermando il rating a Baa3. Si tratta di un segnale importante, che si aggiunge ai giudizi favorevoli espressi nelle scorse settimane anche da Fitch (che ha confermato il rating BBB) e da S&P, che ha alzato il rating italiano a BBB+.

Questo cocktail di tensioni commerciali globali e rinnovata fiducia degli osservatori internazionali nella solidità finanziaria del Paese crea un ambiente davvero favorevole per il collocamento del BTP Italia (l’inflazione potrebbe risalire, rendendo questi titoli più redditizi) e anche gli investitori stranieri, in fuga dai titoli di Stato statunitensi (i Treasury), stanno tornando a guardare con interesse ai bond sovrani europei.

Il titolo si rivolge principalmente a famiglie e piccoli risparmiatori. Il taglio minimo acquistabile è pari a 1.000 euro. L’obiettivo del Tesoro è ampliare la base degli investitori diffusi, anche in vista delle numerose scadenze previste per quest’anno: solo nel 2024 andranno in rimborso 18,5 miliardi di euro di BTP Italia, su circa 64 miliardi complessivamente in circolazione. L’attenzione verso il risparmio retail si è già vista quest’anno con il BTP Valore, serie "BTP Più", che ha raccolto quasi 15 miliardi di euro. Due anni fa, invece, i risparmiatori privati avevano sottoscritto l’86% di una raccolta totale da circa 10 miliardi di euro.

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