Economia
Btp Italia, si conferma un flop. Gli istituzionali non fanno il miracolo
La raccolta del Tesoro si ferma a 2,16 miliardi
Gli investitori istituzionali non fanno il miracolo, ma consentono al governo gialloverde di salvare la faccia in Zona Cesarini sul Btp Italia visto che la raccolta sull'ultimo titolo del debito emesso dal Tesoro italiano va in archivio con un importo totale di 2,16 miliardi di euro. Agli 863 milioni di euro raccolti nei tre giorni di offerta riservata al retail, dato molto basso rispetto ai 4 miliardi di euro di maggio scorso, si sono aggiunti gli 1,3 miliardi di euro collocati oggi presso gli investitoti istituzionali.
C'è da dire che sotto il profilo dell'importo totale emesso questa emissione riesce comunque a fare meglio della seconda emissione del Btp Italia risalente al giugno 2012 quando ci si fermò a 1,738 miliardi totali. Una magra consolazione, perché quella del 2012 era un'emissione fatta in piena crisi cioè dell'eurodebito, quando cioè l'Italia era guidata dal governo tecnico di Mario Monti e la Grecia era sull'orlo del baratro.
Resta deludente il risultato ottenuto sul versante della domanda retail, che si è confermato sui livelli più bassi di sempre. Nel 2012 infatti Via XX Settembre aveva sì raccolto 1,7 miliardi complessivi, ma quasi un miliardo era arrivato dal retail. Secondo gli strategist di Unicredit il deludente collocamento del Btp Italia, "è un chiaro messaggio di allarme lanciato dai risparmiatori, non dai fantomatici speculatori". Il titolo "non si è rivelato essere l'ancora di salvataggio dagli investitori retail che il governo italiano stava cercando", commenta Hendrik Tuch, head of fixed income di Aegon Asset Management.
Secondo l'esperto, "in passato gli italiani più facoltosi si avvalevano del Btp Italia come alternativa ai tassi di interesse ben piu' bassi che percepivano sui depositi bancari" e si tratta, commenta Tuch, degli stessi cittadini "non esattamente entusiasti di alcune delle misure suggerite dall'esecutivo e non siano troppo felici di vedere il crollo dei loro investimenti nelle banche del Paese". Il governo italiano, conclude l'esperto, "dovrà trovare un piano credibile per una riduzione del debito nel lungo termine" e la proposta fatta fino ad ora "chiaramente non e' un passo nella giusta direzione".