Camusso: "Lo sciopero generale non è più sufficiente"
Lo sciopero generale non e' piu' sufficiente come unica modalita' di 'conflitto' per rappresentare tutto il variegato mondo del lavoro ma, in una situazione cosi' eterogenea come l'attuale, sono necessarie altre forme che possano comprendere l'intero universo dei lavoratori: questo, in sintesi, il pensiero del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, oggi a Bologna per partecipare ad un seminario sul lavoro, rappresentanza sociale e politica. "Non e' piu' sufficiente - ha detto il leader della Cgil - evocare lo sciopero generale come unica modalita' in cui si determina il conflitto sul tema del lavoro".
Infatti "bisogna fare i conti con la difficolta' economica dei lavoratori, con le tante differenze tra chi ha il lavoro, chi e' in cassa integrazione e chi e' disoccupato. Quindi - ha osservato - l'idea di una forma di protesta che riguarda solo una parte del mondo del lavoro non e' sufficiente". Secondo Camusso, dunque, "in una stagione complicata come questa, dove la Cgil di scioperi generali ne ha fatti anche molti, bisogna interrogarsi sulla possibilita' di avere forme altrettanto efficaci e non esclusive che abbiano - ha concluso - la capacita' di identificare l'elemento di unificazione del mondo del lavoro".