Cipro, pressing sull'Ue per gli aiuti. Nein di Berlino. Il salvataggio sale da 17 a 23 mld

Si complica il percorso di salvataggio di Cipro alle prese con una pesante ristrutturazione del sistema bancario nazionale. Prima dell'avvio dei lavori dell'Eurogruppo a Dublino, il presidente della piccola isola nell'Egeo Nicos Anastasiades ha annunciato la sua intenzione di chiedere nuovi aiuti all'Europa che non necessariamente saranno più soldi, ma un utilizzo più veloce dei fondi europei attingendo da quelli strutturali.
Anastasiades ha fatto sapere di aver già parlato con il commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn prima del vertice a Dublino e ha preannunciato la sua intenzione di scrivere al presidente della commissione Ue José Manuel Barroso e al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy.
"La lettera a Barroso e Van Rompuys farà riferimento alla necessità di un cambiamento della politica Ue verso Cipro per darci assistenza aggiuntiva, a causa della situazione critica che stiamo attraversando per la crisi e per le misure che ci sono state imposte", ha spiegato il presidente di Nicosia che non ha però precisato l'entità e il tipo assistenza che intende richiedere a Bruxelles. In seguito dall'entourage di Anastasiades hanno precisato che Cipro non ha chiesto più soldi a Bruxelles rispetto ai 10 miliardi di euro accordati, ma un utilizzo più veloce dei fondi europei. Sarebbe così auspicabile un sostegno più forte della task force della Commissione europea e una maggiore assistenza comunitaria attraverso l'uso di fondi strutturali. Anche fonti della Commissione hanno indicato il "malinteso" sulla richiesta, precisando come da Nicosia si "stia chiedendo un intervento nella forma di assistenza tecnica con l'assorbimento dei fondi strutturali".

In mattinata, il presidente dell'Eurogruppo Jereon Dijsselboem aveva detto che l'aiuto congiunto di Eurozona e Fmi (che dovrebbe partecipare con 1 miliardo su 10) sarebbe rimasto fermo a quota 10 miliardi. Una somma che ha già trovato il via libera dell'eurogruppo.
Secondo Bruxelles, Cipro dovrà trovare altri 6 miliardi di euro, da aggiungere ai 7 miliardi già previsti e ai 10 della Troika che ha previsto una contrazione del Pil dell'isola del 12,5% in 2 anni. Nei giorni precedenti, però, erano circolate stime ben peggiori tanto dagli analisti finanziari quanto dalle autorità cipriote.
Secondo il governo di Nicosia, infatti, già solo nel 2013 l'economia potrebbe perdere tredici punti percentuali. Non a caso, fonti governative hanno indicato che l'aumento del bisogno finanziario dell'isola dipende dal peggioramento dell'economia. Anastasiades ha indicato che la ragione del peggioramento della situazione dei conti dipende da "un ritardo generale" del negoziato condotto con l'Europa per il prestito.
Infine, piccolo incidente diplomatico fra il governo cipriota e la Banca Centrale Europea di Mario Draghi. Secondo alcune indiscrezioni, Draghi avrebbe scritto ad Anastasiades chiedendogli di lasciar lavorare in pace il Governatore della banca centrale, Panicos Demetriades. "C'è una lettera - spiegano alcune fonti - che chiede meno pressioni e più rispetto per l'indipendenza della banca centrale di Cipro".
Demetriades è finito nel bel mezzo della tempesta dopo il collasso del sistema bancario cipriota e la richiesta di un salvataggio internazionale. Una commissione parlamentare a Cipro sta indagando sulle responsabilitàdella crisi finanziaria cipriota e l'azione di Demetriades è nel mirino degli inquirenti. Anastasiades oggi ha detto che scriverà a Draghi per spiegargli che l'inchiesta non vuol dire che il governo stia cercando di silurare Demetriades.