Istat, mondo del lavoro in chiaroscuro: nel terzo trimestre -45mila occupati, ma il tasso di disoccupazione scende al 6,1%, I dati - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:12

Istat, mondo del lavoro in chiaroscuro: nel terzo trimestre -45mila occupati, ma il tasso di disoccupazione scende al 6,1%, I dati

Nonostante il calo degli occupati, il tasso di disoccupazione scende al 6,1%, diminuendo di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente

di Arianna Conti

Istat: meno occupati ma cala la disoccupazione, cosa sta accadendo davvero

Il numero di occupati, stimato dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, registra una riduzione di 45mila unità rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 24 milioni 102 mila (-0,2%). Lo rende noto l'Istat, precisando che il numero degli occupati rimane quasi immutato su base annua, dopo diciassette trimestri consecutivi di crescita, fermandosi a 24 milioni 123 mila (-7mila unità;). 

Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni, pari a 62,5%, resta stabile rispetto al terzo trimestre 2024, segno di una crescita nel Mezzogiorno e di una riduzione nel Centro-Nord. Nonostante il calo degli occupati, il tasso di disoccupazione scende al 6,1%, diminuendo di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente. 

Sulla base dei dati destagionalizzati, coloro che sono in cerca di lavoro nel terzo trimestre sono pari a un milione 565mila. Analizzando, invece, i dati non destagionalizzati, dopo la progressiva riduzione per sedici trimestri, nel terzo trimestre 2025 il numero di individui in cerca di lavoro cresce leggermente, raggiungendo 1 milione 440 mila (+12 mila rispetto al terzo trimestre 2024, +0,8%). Si blocca, segnala l'Istat, anche il trend decrescente (avviato nel terzo trimestre 2021) del tasso di disoccupazione, che rimane fermo al 5,6%. L’aumento dei disoccupati riguarda coloro che hanno già avuto precedenti esperienze lavorative, mentre diminuisce la quota di chi è alla ricerca del primo impiego. 

Riguardo alla metodologia impiegata per trovare lavoro continua a essere predominante  l'uso del canale informale con il 74,2% dei disoccupati che si rivolge a parenti, amici e conoscenti (+0,8 punti). Seguono, in aumento, l'invio di candidature e curriculum (68,2%, +2,2 punti) e la consultazione delle offerte occupazionali (57,6%, +4,3 punti). Cresce anche il numero di chi ha sostenuto colloqui o selezioni (30,3% +5,3 punti), si è rivolto ad agenzie private di intermediazione o somministrazione (20,2%, +4,3 punti), ha risposto o messo inserzioni (39,2%, +3,9 punti) e, in misura più limitata, ha partecipato a un concorso pubblico. 

Dall’altro canto, si riduce il numero di quanti contattano il Centro pubblico per l'impiego (29,7%, -0,4 punti). Il tasso di occupazione di maschi e femmine è all'81,8% tra chi ha una laurea e al 46,8% per chi ha la licenza media (66,5% tra chi ha un diploma). La differenza è ancora più marcata tra le donne con appena il 32,1% di occupate tra chi ha la licenzia media e il 79% tra chi ha una laurea (56,5% per le donne con un diploma). Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni nel terzo trimestre è pari al 19%, in aumento di un punto sullo stesso trimestre del 2024. 

Nel terzo trimestre del 2025, l'input di lavoro utilizzato dal sistema economico (misurato attraverso le ore lavorate di Contabilità Nazionale) ha registrato un incremento dello 0,7% in termini congiunturali e del 2% in termini tendenziali. La quota degli occupati, stimata dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, è diminuita leggermente rispetto al trimestre precedente, fermandosi a 24 milioni 102 mila unità; alla riduzione dei dipendenti a termine (-51 mila, -2,0%) e alla stabilità di quelli a tempo indeterminato si contrappone l’aumento del numero di indipendenti (+14 mila, +0,3%). 

Il tasso di occupazione è del 62,5% (-0,1 punti), registrando un lieve calo per gli uomini, i giovani e nelle regioni centro-settentrionali, un incremento esclusivamente per i 50-64enni e una sostanziale stabilità per le donne, i 35-49enni e nel Mezzogiorno. Il tasso di disoccupazione scende al 6,1% (-0,2 punti), mentre quello di inattività aumenta al 33,3% (+0,3 punti). 

Nelle aziende dell'industria e dei servizi le posizioni lavorative dipendenti, al netto degli effetti stagionali, aumentano dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, stesso incremento per i full time e lievemente inferiore per i part time (+0,2%). Nel confronto tendenziale, le posizioni lavorative salgono dell'1,6%, con un andamento più marcato per il full time (+1,7%) rispetto a quello part time (+1,3%). Le ore lavorate per dipendente crescono sia rispetto al trimestre precedente (+1,0%) sia in confronto al terzo trimestre 2024 (+1,3%). 

Su base annua, il costo del lavoro aumenta del 3,3% a causa della crescita delle retribuzioni (+2,8%) e, in particolar modo, dei contributi sociali (+4,8%). Il tasso di posti vacanti, pari all'1,8%, sale di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e scende di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2024. 

Nel terzo trimestre 2025 sulla base dei dati non destagionalizzati continua con minore intensità rispetto ai trimestri precedenti l’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+121 mila, +0,7% in un anno) e degli indipendenti (+114 mila, +2,2%) che compensa la riduzione dei dipendenti a termine (-241 mila, -8,6%). L’incremento degli occupati a tempo pieno (+301 mila, +1,5%) bilancia la diminuzione di quelli che lavorano part time (-308 mila, -7,6%). 

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