#renzicomeunacyclette. In ferie tranquilli che al ritorno andrà peggio
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il tweet del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino (Pil -0,2, Italia in recessione. Avevo purtroppo visto giusto #renzicomeunacyclette, grandi sforzi, ma inutili, pedaliamo a vuoto) a commento dei pessimi dati Istat sul secondo trimestre di quest'anno è la migliore fotografia dell'attuale quadro politico-economico. Enrico Letta è stato cacciato da Palazzo Chigi perché non faceva quasi nulla. Il giovane ex sindaco di Firenze è diventato premier promettendo la svolta. Fissando addirittura la tabella di marcia: una riforma al mese. Ma nessuna di queste finora si è vista. Se non gli 80 euro in busta che sono serviti a far stravincere le elezioni europee al Pd ma non certo a far ripartire i consumi (Confcommercio docet).
In Europa Renzi è andato con un piglio diverso rispetto ai predecessori, ma al di là delle dichiarazioni ufficiali e di facciata non è riuscito a smuovere di un centimetro l'arcigna Angela Merkel. Per non parlare degli schiaffi presi dalla Bundesbank. La flessibilità è una chimera già ridimensionato dal nuovo presidente della Commissione Ue, perfino più austero di Barroso. E quindi? O manovra correttiva in autunno - malgrado le smentite - o sforamento del tetto deficit-Pil del 3%. Salvo un miracolo nel secondo semestre è inevitabile che il premier dovrà scegliere tra bastonare gli italiani o litigare con l'Europa. In entrambi i casi le conseguenze saranno negative. Per le imprese. Per le famiglie. Per il Paese. Concentrarsi così tanto sulla riforma del Senato e sulla legge elettorale senza preoccuparsi del ritorno della recessione è stato un grave errore. Pochi giorni fa il leader del Pd ha detto agli italiani di andare in vacanza tranquilli. Già, tranquilli perché poi a settembre le cose andranno perfino peggio. #renzinoncifregare perché oggi abbiamo avuto la conferma che #renzicomeunacyclette.