Economia
Commerzbank, brutte notizie per Orcel: la Ceo dell'istituto tedesco blocca di nuovo l’assalto di UniCredit
Con il 26% del capitale e un ulteriore 3% potenziale, UniCredit è il primo azionista, ma la banca tedesca resta lontana dal concedere qualsiasi via libera

Commerzbank, il muro tedesco non crolla: la Ceo respinge ancora la scalata di UniCredit
Bettina Orlopp torna a chiudere la porta in faccia a UniCredit. La Ceo di Commerzbank, in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, ha ribadito il no a una possibile acquisizione da parte della banca italiana, sostenendo che un’operazione di questo tipo ha senso solo se crea valore concreto per azionisti, clienti e dipendenti, valore che però "ai livelli di valutazione attuali non vediamo", ha detto.
Insomma l'ennesima risposta negativa da Orlopp, che già nei mesi precedenti aveva sottolineato la sua contrarietà alla scalata di UniCredit, che è oggi il primo azionista di Commerzbank con il 26% del capitale, a cui si aggiunge un ulteriore 3% detenuto tramite strumenti finanziari non ancora convertiti. Quella di piazza Gae Aulenti è una partecipazione rilevante, che tuttavia non è bastata a modificare, o piegare almeno un po', la posizione dei vertici tedeschi ancora troppo contrari a un'acquisizione.
Inoltre, secondo la Ceo, anche le sinergie prospettate da UniCredit sarebbero sopravvalutate: i calcoli, a suo giudizio, sono "discutibili" e rischiano di essere annullati da sovrapposizioni operative e da elevati rischi di esecuzione. La manager ha poi ricordato come l’ingresso di UniCredit nel capitale abbia già prodotto ritorni importanti grazie all’andamento del titolo Commerzbank, che nel 2025 ha più che raddoppiato il suo valore, notando quindi che "UniCredit potrebbe uscire con la stessa facilità con cui è entrata" e sottolineando che ora "la palla è nel campo di UniCredit".
In ogni caso da parte dell’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, per ora non è arrivata alcuna offerta formale, anche perché lo farebbe solo al superamento del 30%, soglia oltre la quale scatta l’obbligo di Opa. Per ora il numero uno di piazza Gae Aulenti si prende il proprio tempo, ben consapevole delle resistenze non solo del management di Commerzbank, ma anche del governo tedesco, da sempre contrario all’operazione. E dopo la batosta avuta dal golden power di quello italiano, Orcel si guarda bene le spalle prima di procedere con mosse "azzardate", d'altronde lui stesso ha più volte ribadito di rispettare la posizione di Berlino, pur auspicando un cambio di atteggiamento nel tempo.
Tempo che per ora sembra essere ancora fin troppo lungo; il messaggio che arriva ad oggi da Francoforte è più che chiaro: nonostante la presenza di UniCredit nel capitale e nel consiglio di amministrazione dal settembre 2024, Commerzbank non vede ancora (e forse non le vedrà mai) le condizioni tali per avallare un rafforzamento della partecipazione.
