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Economia
Concessionari, Tavares ridisegna la rete. Spinta sul digitale e sull'elettrico

Stellantis mette mano alla rete dei concessionari, ridisegnandola nella nuova era dei 14 marchi del gruppo e dell'elettrico. Citando l'imminente revisione del quadro normativo europeo per i contratti e gli standard di distribuzione (Block Exemption Regulation, Ber), il Comitè des constructeurs francais d'automobile (Ccfa, l'associazione che rappresenta i costruttori francesi di auto) ha fatto sapere che a giugno invierà a tutti i concessionari in Europa la disdetta dei contratti che regolano la rete di distribuzione europea e ne ricostruirà una nuova, probabilmente più leggera.

Come si legge in una nota, i contratti di distribuzione, vendita e assistenza di tutti i marchi Stellantis saranno risolti con un preavviso di due anni e la nuova rete di distribuzione sarà definita poco dopo, sulla base di criteri oggettivi e fattori chiave. I rappresentanti dei concessionari saranno invitati ai tavoli di lavoro e contribuiranno alla definizione dei futuri piani di distribuzione e della strategia che porterà al nuovo sistema di distribuzione Stellantis, a partire da giugno 2023.

Stellantis, "per allinearsi ai cambiamenti normativi e alle evoluzioni dell'industria automobilistica, ha deciso di rafforzare il suo modello di distribuzione in Europa, promuovendo un modello sostenibile, dinamico, snello ed efficiente per tutti i suoi brand", ha spiegato un portavoce della società guidata da Carlos Tavares, sottolineando che "i rappresentanti dei concessionari europei saranno coinvolti attivamente nello sviluppo dei piani futuri e della strategia di distribuzione di Stellantis che, in linea con il quadro Ber effettivo da giugno 2023, aprirà la strada a un nuovo schema di distribuzione".

Più motivi hanno spinto il quarto gruppo automobilistico mondiale nato dalla fusione fra Fca e Peugeot a prendere questa decisione radicale e inattesa. In primis, l'elettrificazione che richiede un cambiamento dei modelli distributivi che dovranno includere sempre più anche l'offerta di servizi ausiliari alla mera vendita di automobili e le nuove abitudini di acquisto dei clienti e i nuovi modelli di mobilità che consigliano poi di spostare parte dell'offerta sui canali digitali, ridimensionando o comunque modificando il ruolo dei concessionari.

 

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